Decreto liquidità: Ubi Banca ha già attivato 13mila domande
"Procedura semplice e veloce" per ottenere finanziamenti fino a 25 mila euro. La testimonianza della titolare di un bar e di una ristoratrice
«È stato molto semplice ottenere il finanziamento, ci sono voluti pochi passaggi: ho fatto la domanda, il funzionario della filiale di Ubi Banca, che mi segue da sempre, ha spedito la documentazione via Pec al mio commercialista. Ho messo un timbro, una firma e ora ho i soldi sul conto». A parlare è Franca De Santis, ristoratrice di Induno Olona. La sua domanda è una delle oltre tredicimila attivate da Ubi Banca per ottenere la garanzia statale per crediti fino a 25mila euro.
Un lavoro che sta impegnando senza sosta la struttura del gruppo Ubi. Sicuramente agevolato dal suo dna di banca di rete e ulteriormente potenziato dalla collaborazione tra le strutture informatiche di Ubi e SF Consulting, società partecipata dalla banca e specializzata nel credito agevolato.
«Sono cliente di Ubi da 20 anni e posso dire che questa procedura è priva di burocrazia – continua Franca De Santis -. Per la documentazione fiscale è stata sufficiente la dichiarazione del 2018 perché il 2019 non è ancora chiuso. Ora attendiamo la ripresa con le nuove regole».
Gli imprenditori sono stati informati dalla banca che, oltre all’erogazione dei crediti, continua a raccogliere ulteriori richieste. Il numero di garanzie riferite ai clienti dell’istituto di credito è pari a circa il 50% di quelle prestate dal sistema al 27 aprile. Solo nella macro area territoriale di Bergamo e Lombardia ovest , di cui fa parte la provincia di Varese, sono state approvate 2.300 pratiche, in costante crescita.
«Confermo la semplicità della procedura e la rapidità dell’erogazione del credito – aggiunge Sara Michetti titolare di un bar a Varese – tra l’altro con un tasso di interesse molto basso. Se a questo aggiungiamo i 24 mesi di preammortamento si dovrebbe avere la liquidità necessaria per rispettare le varie scadenze». Nel decreto liquidità, per la garanzia dei crediti fino a 25mila euro, il governo ha stabilito che per i primi due anni il cliente restituisce solo la quota interessi, condizione che attenua sensibilmente l’impatto della rata mettendo così più soldi a disposizione degli imprenditori per fare fronte alle spese in mancanza di ricavi.
L’urgenza richiamata da molte associazioni di categoria sembra aver trovato una pronta risposta nella messa a terra del decreto da parte delle banche. «In questa fase il Paese ha bisogno di processi veloci e che riducano al minimo indispensabile i tempi di ottenimento della liquidità – sottolinea Frederik Geertman, vice direttore generale e chief commercial officer di Ubi Banca -. Solo così possiamo intervenire con efficacia per aiutare le imprese. Abbiamo lavorato con la stessa determinazione nell’accogliere immediatamente le richieste di moratoria, di imprese e di tante famiglie con mutui».
Da quando l’emergenza Covid-19 ha colpito il Paese e in particolare i territori storici di Ubi Banca – pensiamo alle province di Bergamo e Brescia tra le più colpite dal coronavirus- l’istituto di credito si è voluto mobilitare ancora prima dei decreti governativi con un programma integrato denominato “Rilancio Italia“, avviato il 1 aprile e che prevede l’erogazione di finanziamenti fino a 10 miliardi di euro.
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