Garbagnate, il messaggio del sindaco: “I valori che contrastarono il fascismo sono vivaci e attuali”
Il discorso celebrativo del primo cittadino di Garbagnate Milanese, Daniele Davide Barletta: "E' un 25 aprile insolito. Ispiriamoci ai nostri nonni e alla loro forza d'animo"
La cerimonia in onore del 75° anniversario della Liberazione dai nazifascisti a Garbagnate Milanese.
Al cospetto del Monumento ai Caduti, il sindaco Daniele Davide Barletta, alla presenza del presidente Anpi locale, ha deposto la corona di alloro e pronunciato il discorso celebrativo, in occasione di un 25 aprile diverso e inedito.
Il suo messaggio:
«Inutile girarci intorno: è un 25 Aprile davvero insolito, privo com’è di alzabandiera, di corteo, di Messa.
Eppure, proprio per questo, esserci anche quest’anno, nonostante tutto, è un segnale importante ed inequivocabile che, insieme all’A.N.P.I., abbiamo voluto dare.
Mi siano concessi alcuni parallelismi tra la situazione che stiamo vivendo e quella del secondo conflitto mondiale.
Li espongo con garbo, tatto, e con il massimo rispetto, consapevole delle profonde differenze tra questa nostra realtà, e quella di allora.
Trovo tuttavia che cercare analogie e rievocare gesta ispirate, possa essere di prezioso aiuto. E quanto abbiamo bisogno, di modelli a cui riferirci, in questi giorni di smarrimento!
Chiaramente, al giorno d’oggi, la minaccia non è il Fascismo: il problema è certamente archiviato, ed il pericolo è anacronistico.
Invece, sono vivaci ed attuali i valori che lo hanno contrastato, e che in generale hanno contrastato dittature di qualsiasi colore, a qualsiasi latitudine, nelle varie epoche.
Inoltre, è evidente come si stia vivendo una sorta di conflitto, su scala mondiale.
Ecco, pur con i doverosi distinguo, in tante persone riscontro, oggi, quegli ideali di altruismo, di sacrificio, di coraggio, di senso di responsabilità, che hanno animato i nostri soldati nel secolo scorso.
Nella Sanità, nella Protezione Civile, nelle Forze dell’Ordine – ma in fondo anche in tanti professionisti e volontari attivi per garantire i servizi basilari, o nel portare avanti l’Economia – ammiro il rifiuto di arrendersi, e l’anteporre il bene comune al proprio, talvolta persino alla propria incolumità.
Medici ed infermieri sono – concedetemi il termine – “al fronte”, contro un nemico nuovo ed invisibile, letale. A casa, i loro familiari sono in apprensione, sottoposti a stress e tensioni. La mia gratitudine e la mia ammirazione per queste persone sono senza limiti.
Ed in fondo, i loro sacrifici – come quelli di chi sta diligentemente rispettando le regole per arginare il virus – sono solo un’altra sfumatura del meraviglioso concetto di “patriottismo”. Perché, nella difficoltà comune e condivisa, abbiamo riscoperto l’importanza di collaborare, e la bellezza di raggiungere un traguardo insieme.
Garbagnate sta facendo la sua parte, confermandosi Comunità coesa e solidale: per un Sindaco, è un altro motivo di orgoglio. Colgo l’occasione per lodare e ringraziare pubblicamente i miei concittadini.
Credo che, per chi ricopre il mio ruolo, lo sguardo debba essere rivolto costantemente anche al futuro.
Desidero pensare al domani anche oggi. Quella che ci aspetta, è una ripartenza difficile, piena di incertezze.
Voglio però trarre il mio ottimismo, nuovamente, dall’esperienza dei nostri nonni, che in uno scenario molto più delicato e complesso, sono riusciti a rinascere, a ricostruire. Ispiriamoci a loro, alla loro tenacia, alla loro semplicità, alla loro concretezza, alla loro forza d’animo, alla capacità di dare valore a ciò che è realmente importante.
Un ultimo spunto: il Covid-19 ci ha tolto molto, con modalità tipiche delle guerre e delle dittature.
Ci ha sottratto, innanzitutto, molte persone care. Tra le vittime, dottori ed infermieri, anziani, amici. Depongo idealmente una corona, al cospetto di questi “caduti”; abbraccio e porgo la mia vicinanza alle famiglie colpite da questi lutti.
Ma il CoronaVirus ci ha privato anche della libertà: condiziona la quotidianità, ci nega passioni, piaceri ed abitudini. Questa libertà discende dalla libertà per cui i nostri patrioti hanno combattuto. Una libertà con cui molti di noi sono nati, e che per questo, forse, viene colpevolmente data per scontata. Oggi, che ci è stata temporaneamente “sottratta”, ne impariamo il valore.
Anche per questo, trovo significativo celebrare la ricorrenza, pur in una forma insolita: mi piace vederlo come un sentito omaggio ai nostri nonni, come un tributo carico di gratitudine e di una nuova consapevolezza.
Buon anniversario della Liberazione d’Italia!».
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