I dati dei tamponi positivi comune per comune: età, nazionalità e decessi
Grazie al database “estratto” dai dati regionali dall'associazione Ondata, che si occupa di trasparenza e accessibilità dei dati pubblici, possiamo offrire una panoramica più approfondita sui tamponi eseguiti fino al 16 aprile nel Varesotto
I casi positivi in provincia di Varese sono 2.158. Questi sono i dati numeri nudi e crudi ma durante tutta questa emergenza abbiamo imparato a capire quanto poco spiegassero sulla reale diffusione della malattia i dati diffusi quotidianamente durante le dirette della sera.
A partire da un primo elemento che è parso sempre più chiaro nel tempo: i dati dei tamponi equivalgono solo ad una parziale campionatura del totale dei malati, un campione prelevato con tanti limiti e criteri diversi per area e nel tempo.
I test, infatti, soprattutto nelle prime settimane dell’emergenza sono stati eseguiti solo durante la fase di ospedalizzazione nel decorso della malattia dei malati. Poi in diversi momenti sono cominciati i controlli anche per il personale sanitario, le Rsa e le Rsd.
Il dato dei tamponi positivi, pertanto, offre un quadro inevitabilmente parziale sulla diffusione del virus Sars-Cov2 anche in provincia di Varese ma comunque fondamentale per individuare tendenze e soprattutto verificare con trasparenza il lavoro quantitativo dei tamponi.
Grazie al database “estratto” dai dati regionali dall’associazione Ondata, che si occupa di trasparenza e accessibilità dei dati pubblici, possiamo offrire una panoramica più approfondita sui tamponi eseguiti fino al 16 aprile con una serie di grafici esplicativi. Ecco dunque il quadro dei tamponi risultati positivi ai cittadini di tutta la provincia di Varese, consultabili anche comune per comune:
Li abbiamo rappresentati nella distribuzione giornaliera della loro comunicazione (le barre blu) e la media mobile a 7 giorni che aiuta ad avere un situazione più chiara della tendenza.
Come si è diffuso il contagio in provincia
I contagi per fasce d’età
Secondo i dati (aggiornati al 16 aprile) di 2.021 contagi in provincia di Varese il 30% è avvenuto nella fascia d’età fra i 50 e i 64 anni, il 27% nella fascia degli over 75, il 24% nella fascia tra 25 e 49 anni, il 16% 65-74, l’1% tra 18 e 24 anni e lo 0,6% sotto i 18 anni. Nel grafico li vedete rappresentati per tutto il territorio provinciale ma cliccando è possibile consultare la suddivisione comune per comune.
Entrando più nel dettaglio la mediana degli anni di età dei casi positivi nel loro complesso è di 60 anni (i casi registrati vanno dai neonati ai centenari). La mediana dell’età dei positivi che sono deceduti è di 80 anni (il più giovane ne aveva 48 e il più anziano 98).
Demografia: i minori
Tra i duemila casi di contagio ci sono quattro neonati, due lattanti (entrambi di origine straniera), due bambini sotto i 10 anni e 6 adolescenti. I minori in tutto sono quindi 14 pari allo 0,69% del totale dei contagi.
I tamponi nel tempo
Osservando il numero di tamponi positivi per fasce d’età è possibile capire qualcosa in più sulla tipologia delle persone che vengono sottoposte a test. In provincia di Varese l’epidemia si è mossa molto più tardi rispetto ad altre zone della Lombardia eppure in questi giorni continuiamo a vedere una crescita nei numeri. L’evoluzione dei tamponi per fasce d’età ci può dare qualche risposta in più su quanto sta accadendo.
Vediamo per esempio che se a cavallo della fine di marzo il picco dei contagi sembrava essere stato raggiunto assistiamo dall’inizio di aprile ad una decisa ripresa dei numeri. Una ripresa che però non riguarda tutte le fasce d’età. Ad esempio quella dei giovani sotto i 24 anni di età e dei soggetti in età di pensione (65-74 anni) mostra un andamento sostanzialmente stabile. A crescere, a partire da inizio aprile, sono le fasce dei 25-64 anni e gli over 75. Proviamo a capire perché.
Per quanto riguarda gli over 75, come abbiamo approfonditamente raccontato in questi giorni, l’aumento dei numeri è evidentemente dovuto al fatto che è cominciata dopo tante richieste in queste settimane una campagna di monitoraggio sulle case di riposo. Questo ha fatto emergere situazioni molto delicate soprattutto in alcune strutture della provincia.
Per quanto riguarda la fascia 25-64 anni la continua crescita potrebbe far pensare a quelle persone che anche in queste settimane stanno continuando a lavorare. Ma è importante tenere in considerazione anche un altro elemento. Come abbiamo visto, ad esempio, nel tendone adibito all’esterno di ATS Insubria che ogni giorno esegue una settantina di tamponi al personale sanitario e parasanitario, lavoratori nelle case di riposo e forze dell’ordine.
Popolazione straniera
Sono 137 i cittadini di origine straniera contagiati dal coronavirus. È pari al 6,7% del totale. La comunità più colpita è quella peruviana con 26 casi, a seguire quella albanese con 21 e rumena con 14.
L’Europa con 56 casi è il continente con maggiori provenienze. Segue l’America Latina con 41 e l’Africa con 22.
Un dato molto singolare è la totale assenza dei cinesi. Difficile avere una spiegazione ufficiale, ma potrebbe essere il concorso di tre cause: il rientro in patria di molti di loro, l’aver da subito messo in atto sistemi di sicurezza, l’aver scelto di non accedere ai tamponi restando di fatto in un mondo parallelo.
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