Oltre 100 contagi in più in una sola giornata. La provincia di Varese ha registrato nelle ultime 24 ore una crescita tra le più alte ( 102 casi) in Lombardiache ha avuto 1012 casi in più in totale. Il triste dato è legato soprattutto ai focolai delle residenze per anziani e disabili. A Varese come a Laveno, a Lonate Pozzolo o a Cocquio Trevisago.

Così la città capoluogo ha conquistato il triste primato con 171 contagi , undici in più di ieri, mentre Busto Arsizio segue con 166 , due casi positivi in più. Sale sopra quota cento anche Gallarate che segue Saronno con 109 contagi ( erano 102 ieri mentre Gallarate era a 97 casi). A Laveno Mombello si registrano 76 casi, a Cocquio Treviso 75, a Tradate 53 entra a Lonate Pozzolo sono 20.

Nel Saronnese Saronno fa segnare un +7 che porta il conto dei positivi a 109, un balzo in su dei numeri come non si registrava da giorni. Anche a Caronno Pertusella cresce il numero di cittadini positivi di 3 casi, portando il totale a 68. Stabili gli altri comuni del Varesotto: Origgio (27), Gerenzano (20), Cislago (19) e Uboldo (11).

Assestamento dei numeri nei dintorni di Saronno. Nel Milanese cresce di solo due casi Legnano (251), salgono Garbagnate Milanese (183) e Lainate (93), stabili Rho (242), Solaro (52, 8 i cittadini deceduti), Cesate (64), Cerro Maggiore (55), Rescaldina (22). Nel Comasco i numeri restano sotto controllo nel territorio che circonda il Saronnese: lievi incrementi o numeri stabili a Lomazzo (19), Rovello Porro (14), Turate (29). Stesso discorso per la provincia di Monza e Brianza (Misinto 15, Ceriano Laghetto 11, Cogliate 21), con la sola eccezione di Limbiate (secondo i dati forniti dal Comune 104 casi di pazienti positivi, ricoverati, 11 deceduti, 118 pazienti in sorveglianza attiva di cui 21 con COVID-19 accertato).

Anche il numero dei decessi registra un’impennata con 28 morti nelle ultime 24 ore, un dato che porta a 212 il numero totale.

Una situazione delicata che va in controtendenza a una regione che oggi si presenta più fiduciosa verso il futuro, con una pressione  inferiore sugli ospedali ( solo 49 nuovi ricevere contro 392 dimessi) e così anche meno posti occupati nelle terapie intensive (-21).

Il futuro passa ora dai test sierologici che Lombardia inizierà a fare dal 21 aprile a partire dalle categorie più delicate nelle zone che hanno sofferto di più e via via a tutti per permettere un rientro alla vita normale con indagini che dimostrino l’immunità.