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Rotondi (Pd): “Fontana e Gallera, più fatti e meno polemiche

Nota di Mauro Rotondi esponente del direttivo saronnese del Partito Democratico e membro dell'assemblea regionale del Pd

Generico 2018

Nota di Mauro Rotondi esponente del direttivo saronnese del Partito Democratico e membro dell’assemblea regionale del Pd

Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria il Presidente della Regione Fontana e l’Assessore alla Sanità Gallera sono impegnati in imbarazzanti uscite televisive e video show sui Social in cui si contrappongono con ostilità al lavoro di governo e protezione civile nascondendo un evidente disastro sanitario e intestandosi meriti inesistenti. La misura è ora colma. Polemizzare non giova in un momento così delicato, tuttavia è doveroso chiarire alcuni punti.

La Regione Lombardia è sì la più colpita ma sta gestendo in maniera pessima l’emergenza sanitaria. Sono infatti sotto gli occhi di tutti i notevoli errori di gestione e approssimazione emersi. Nell’ordine:

  1. L’Ospedale della Fiera di Rho, annunciato in pompa magna. I posti sono solo 25 posti e non si sa ancora dove recuperare medici e infermieri. In altri luoghi si è provveduto a creare nuovi reparti in poco tempo senza strombazzamenti  e rimboccandosi le maniche come avvenuto a Bergamo grazie alla collaborazione  con Emergency, al San Raffaele di Milano grazie all’iniziativa della coppia Fedez /Ferragni, allo Spallanzani di Roma, all’Ospedale San Orsola di Bologna o all’ospedale allestito a Genova allestito su una nave da crociera;
  2. L’acquisto annunciato di 300 mila mascherine. Peccato che  Federpharma abbia smentito seccamente l’arrivo e la Regione ha subito scaricato il clamoroso flop su Governo e Protezione civile;
  3. Le case di riposo individuate dalle Regione come luoghi di assistenza per pazienti Covid a bassa intensità e trasformatesi  presto in luoghi esplosivi di contagio;
  4. La denuncia dell’Ordine dei Medici di Famiglia spedita alla Regione dove i Dottori accusano senza mezzi termini di essere lasciati soli in trincea a rischiare la vita: senza mezzi e senza protocolli

Oltre a ciò, sorgono spontanee un paio di osservazioni  da rivolgere ai due improvvidi timonieri:

  1. Perche Stefano Bonaccini , Presidente dell’Emilia Romagna , senza strombazzamenti e superconsulenti alla  Bertolaso, in 6 giorni ha tirato su un padiglione al Sant’Orsola di Bologna attrezzato per l’emergenza e col triplo dei posti letto rispetto a Rho?
  2. Per quale ragione L’Emilia Romagna, seconda regione per contagi e deceduti, ha oltre 200 posti liberi in terapia intensiva?

E ancora, perché  regioni amiche della giunta lombarda come il  Piemonte e  il pur virtuoso Veneto  si rifiutano di accogliere i pazienti lombardi  mentre altre regioni, tra cui le “avversarie” Emilia Romagna e Lazio, la Sicilia e perfino la cattiva Germania lo fanno?

In Emilia Romagna, ahimè guardiamo l’esempio di chi sta lavorando bene, notiamo inoltre che:

a) Si svolgono tamponi per strada b) si digitalizzano le ricette, compresa quella Rossa, limitando code agli ambulatori  c) si è sostenuta economicamente e logisticamente l’idea di due medici per costruire un respiratore a doppia capacità d) si è convinta la Ferrari a convertire la propria produzione in ventilatori.

Ecco, perché  queste azioni nella ricca ed efficiente Lombardia non si fanno e la situazione è precipitata?

La lista sarebbe ancor più lunga ma è meglio fermarsi quì. Non è questo il momento di soffermarsi sulle responsabilità sulle quali ci sarà poi tempo di discutere a bocce ferme. Ora bisogna collaborare insieme e  concentrarsi per risolvere i problemi.  Ai cittadini, già angosciati,  non servono polemiche ma fatti e risposte concrete per tranquillizzarsi. Per cui si spengano i riflettori e si remi dalla stessa parte senza accusare nessuno. Amiamo  la Lombardia e solo uniti possiamo uscire presto da questo incubo. Sperem

Mauro Rotondi

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 07 Aprile 2020
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