Coronavirus, deceduta la paziente della Focris risultata positiva. La nipote: “Si faccia chiarezza”
Nei giorni scorsi era stata comunicata la positività della paziente, con rassicurazioni da parte del direttore generale Fausto Forti, che aveva augurato pronta guarigione alla signora. Ci ha scritto la nipote per chiedere chiarezza
Una lettera che non avremmo mai voluto ricevere, di una nipote che ha perso la propria zia e che chiede chiarezza.
Il decesso è avvenuto in ospedale. La signora, Marcella Pinna, era ospitata alla Focris, la casa di risposo intercomunale di Saronno.
Nei giorni scorsi era stata comunicata la positività della paziente, con rassicurazioni da parte del direttore generale Fausto Forti, che aveva augurato pronta guarigione alla signora.
La struttura, sulla propria pagina Facebook, ha salutato Marcella con un poche righe: «Marcella a te che oggi hai deciso di guardarci da lassù … scattaci tante foto, le stesse foto che amavi fare quando eri quaggiù con noi, ma siamo sicuri che dal cielo saranno ancora più belle!».
Ecco quello che ci scrive, Sarah, nipote della signora Marcella:
Buongiorno,
oggi purtroppo ci ha salutati per sempre, per quel maledetto COVID-19, mia Zia, la Sig.ra ospite della Focris (Fondazione Casa Riposo Intercomunale di Saronno), di cui era uscita notizia nei giorni scorsi. Il 19 marzo ha iniziato a non stare per nulla bene presso la Focris e solo il 21 marzo hanno deciso di contattare il numero di emergenza ove hanno convenuto di trasferirla in ospedale dov’è giunta in codice rosso e da dove non è più uscita. Desidero scrivere questo appello perché lo devo moralmente a MIA ZIA che non meritava di andarsene senza nessun al suo fianco, e a mia mamma che sta vivendo dei momenti drammatici, come tutti coloro che hanno subito un lutto di questo tipo in famiglia.Privatamente ci stiamo adoperando nel richiedere le cartelle cliniche e tutta la documentazione alla Focris e per quanto svolto fino al giorno del trasporto in pronto soccorso, ma è opportuno, nello spirito della salvaguardia di altre vite umane, richiamare l’opinione pubblica chiedendo come sia possibile che dopo un caso conclamato di COVID-19 presso la FOCRIS non si sappia nulla in merito a cosa stia accadendo ufficialmente all’interno della stessa struttura. Mi raccontano di altri decessi avvenuti in questo periodo, di ospiti con sintomi febbrili ai quali vengono riscontrate semplici infezioni “generiche”, del sindacato di Lavoratori non Infermieristici che richiede trasparenza al Sindaco di Saronno e ATS. Ricordo, ancora a metà marzo, in piena emergenza COVID, feste organizzate all’interno della struttura senza alcuna precauzione (visibili sulla pagina FACEBOOK della stessa FOCRIS).
Mi chiedo come il Dottor Fausto Forti, Direttore Generale della Fondazione, abbia potuto comunicare alla stampa in data 26 marzo che mia zia stesse meglio e desiderasse tornare all’interno della struttura, quando mia mamma stessa ha dovuto inviare documentazione con documento d’identità all’URP dell’ospedale di Saronno per poter ricevere informazioni sullo stato di salute (per ovvi motivi di Privacy); l’unico contatto era con un operatore/operatrice o personale sanitario che dava esclusivamente aggiornamenti sullo stato di salute.
Affinché, quindi, il mio dubbio sulla questione corretta dell’emergenza possa essere da subito chiarito, chiedo pubblicamente alle autorità competenti di procedere con le dovute verifiche, come la mia famiglia agirà nel privato, per tutelare tutte le persone ancora presenti presso la struttura. Ringrazio di cuore se desideriate pubblicare il mio scritto con la speranza che possa essere di aiuto a qualcuno che, a differenza mia, può ancora fare qualcosa per i propri Cari.
Sarah Morelli
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