Coronavirus e badanti in nero, parte la corsa per regolarizzarle
Sono tante le famiglie che in questi giorni stanno capendo l’importanza di avere una badante in regola. Ne abbiamo parlato con Danilo Arcaini dell’Agenzia per il Lavoro Family Care
«Non abbiamo mai ricevuto così tante chiamate di famiglie che volevano regolarizzare la propria badante». Il telefono, nell’ufficio Danilo Arcaini, responsabile dell‘Agenzia per il Lavoro Family Care, continua a suonare. «In passato succedeva meno spesso – racconta – mentre adesso sono tante le famiglie che si sono rese conto dell’importanza delle tutele e delle garanzie che dava una badante in regola».
Il lavoro con gli anziani, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, si è fatto ancora più delicato. Un lavoro che deve procedere su due binari: badanti e famiglie. «Noi abbiamo dato precise istruzioni a tutte le nostre assistenti familiari – spiega – e abbiamo fornito mascherine e guanti a chi ne fosse sprovvista. Abbiamo anche cercato di ridurre i momenti a rischio e in questi casi è fondamentale lavorare anche con le famiglie. Se infatti è già meglio evitare contatti tra le famiglie e gli anziani, è ancora più importante farlo quando in casa c’è la badante per ridurre le occasioni di possibile contagio. Capita anche quindi che, per evitare queste situazioni, sia la stessa badante ad andare a fare la spesa per il suo assistito».
Tutte procedure e attività che vengono organizzate e concordate con l’agenzia. «Noi siamo aperti e continuiamo ad operare sia per dare indicazioni precise sulle norme di comportamento e legali da seguire, ma anche per fare da interlocutore alle famiglie che sono ovviamente spaventate da questa situazione».
Attività che, naturalmente, nel mondo sommerso non ci sono e che possono generare diversi problemi. «Con Family Care, ad esempio, facciamo firmare un documento sulle condizioni di salute sia alla badante che all’anziano accudito – precisa Arcaini -; avendo un contratto regolare, le assistenti non hanno problemi con posti di blocco e autocertificazioni e nel caso in cui dovessero avere problemi, anche di salute, l’agenzia garantisce la sostituzione». Con il mondo del lavoro in nero tutto questo non c’è e in più «oggi più che mai, nel caso in cui l’anziano dovesse stare male, la badante irregolare potrebbe avere delle remore prima di chiamare i soccorsi».
Per questi motivi «noi stiamo continuando ad accudire i nostri anziani e abbiamo iniziato anche a supportare le famiglie che volessero regolarizzare la propria situazione con incontri e colloqui anche su WhatsApp – chiosa Danilo Arcaini – perché mai come in questi casi di grossa paura si capisce l’importanza di tutelare i nostri beni fondamentali: badanti e famiglie».
Per maggiori informazioni visita il sito www.familycarebadanti.it
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