47 casi positivi, 6 decessi e circa 90 cittadini in sorveglianza attiva.

E’ il bilancio del contagio a Caronno Pertusella. Il Comune è stato per diverso tempo il più colpito del Varesotto, epicentro dell’epidemia nel Saronnese definito dallo stesso sindaco, Marco Giudici, un focolaio.
L’incidenza di Covid-19 sul territorio è infatti altissima (una media che supera nettamente i due contagi ogni mille abitanti, su una popolazione di 18.000 residenti). Dopo due giorni, tra martedì e mercoledì, in cui il dato dei contagiati, fermo a 42, non ha subito aumenti (dato commentato dal primo cittadino, richiamando la popolazione a tenere alta l’attenzione), negli ultimi giorni il numero dei contagi ha subito un nuovo incremento.

45 casi accertati nella giornata di giovedì, divenuti poi ufficialmente 47, come confermato dal bollettino ufficiale di venerdì 27 marzo. Attualmente, Caronno Pertusella è il quarto Comune più colpito in provincia, anche se le dimensioni del territorio comunale sono nettamente inferiori a quelle di Saronno, Varese e Busto Arsizio, paesi con un numero di contagiati superiore. E’ invece di questa mattina la conferma, arrivata dal primo cittadino, del sesto decesso.

Intervistato in diretta dal direttore di VareseNews e SaronnoNews, Marco Giovannelli, il sindaco Giudici ha fatto il punto della situazione:

«Speravamo in un rallentamento, per due giorni non abbiamo avuto aumenti nel numero di contagi, ma purtroppo ad oggi registriamo nuovi casi positivi. Sono giorni difficili e convulsi, le preoccupazioni tra la popolazione sono tante, specialmente nei soggetti più fragili».

Il primo cittadino ha spiegato in che modo l’amministrazione si è mossa per fronteggiare l’emergenza:

«Come amministrazione stiamo facendo tutto il possibile per venire incontro alla comunità e per far fronte alle problematiche sociali. Abbiamo attivato i servizi di consegna a domicilio di farmaci e alimentari e lo sportello di supporto psicologico ai cittadini. Siamo intervenuti anche per aiutare economicamente gli abitanti in maggior difficoltà e impossibilitati ad uscire».

Il Comune ha inoltre avviato un servizio di supporto alla didattica online per gli studenti con difficoltà certificate, insieme agli educatori della Fondazione Artos, da sempre attiva in ambito sociale al fianco dell’amministrazione comunale: «Vogliamo supportare in ogni modo la nostra comunità, viviamo un momento in cui le difficoltà purtroppo sono tante».

Il sindaco ha affrontato anche il tema legato alla Residenza Sanitaria Assistenziale del territorio, la Corte Cova di via Trieste, rimarcando le preoccupazioni legate al primo caso di Coronavirus sul territorio, quello del parroco Don Franco (guarito e tornato a casa), una figura che mantiene indubbiamente numerosi contatti con la comunità e con la stessa RSA: «Quello della RSA è un aspetto molto delicato, perché il primo contagiato è stato il nostro parroco, che pochi giorni prima aveva celebrato la messa ai pazienti. C’era preoccupazione per una possibile espansione del contagio: abbiamo monitorato la situazione e siamo riusciti a contenere questa cosa in tempo. Le visite dei familiari sono vietate, se non tramite social»

Il sindaco non ha nascosto la speranza di poter assistere a un calo del contagio nei prossimi giorni:

«Spero vivamente che la curva del contagio sia arrivata al picco. Purtroppo, il problema è stato inizialmente sottovalutato un pò da tutti. Fino ad una settimana fa c’erano ancora immagini, per esempio a Milano, di mezzi pubblici affollati e con assembramenti. Paghiamo lo scotto di non essere arrivati prima a misure più drastiche di contenimento».

 

Il video dell’intervista: