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In Lombardia oltre 7mila metalmeccaniche hanno chiesto la cassa integrazione

Coinvolti 200mila metalmeccanici. I sindacati chiedono l'anticipo della cassa integrazione da parte delle aziende

economia lavoro fabbrica

Continuano ad arrivare senza sosta alle organizzazioni sindacali le richieste di cassa integrazione da parte delle imprese metalmeccaniche che, a oggi, coinvolgono oltre 200.000 lavoratori. Tutte le province sono coinvolte in misura importante rispetto al totale degli addetti. Quelle di Varese e Como  contano 870 imprese in cassa integrazione per un totale di 29661 lavoratori.

«Siamo impegnati a incalzare le imprese affinché anticipino il trattamento economico di cassa integrazione per garantire continuità di reddito alle persone. Ecco perché i politici che speculano sul ruolo del sindacato, in realtà, fanno un danno ai lavoratori e all’economia – afferma Andrea Donegà, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. Con questi numeri, se consideriamo che il tasso di assenza per malattie si è ovviamente alzato, che molte aziende hanno programmato ferie e che tanti lavoratori sono in smart working, possiamo dire che la direzione intrapresa è quella che Cgil, Cisl e Uil in Lombardia hanno sostenuto già da tempo: fermare le attività produttive non essenziali per limitare al massimo gli spostamenti delle persone e, quindi, le occasioni di contagio, mettendo in sicurezza il nostro sistema sanitario e impegnandoci a difendere la vita e la salute delle persone prima di qualsiasi altro interesse».

Secondo Donegà, governare questo blocco servirà anche per immaginare e gestire la ripresa che richiederà «straordinarie misure di sostegno al reddito per le persone e alla liquidità delle imprese per contrastare il calo di domanda che si sta generando e favorire la ripartenza».

Il sindacato continuerà a presidiare tutti i luoghi di lavoro per fare applicare il protocollo firmato da Cgil, Cisl, Uil, parti datoriali, con la regia del Governo, per garantire il rispetto della salute e della sicurezza di tutti quei lavoratori che dovranno andare in azienda.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 27 Marzo 2020
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