Mensa dei poveri Saronno: 16.000 pasti all’anno. Più della metà degli utenti sono italiani
Sono stati 16.000 i pasti erogati nel 2019 dalla Mensa dei Poveri di Saronno. Il servizio è normalmente attivo dal lunedì al venerdì a pranzo. Durante queste settimane di emergenza sanitaria nazionale la mensa è chiusa al pubblico, ma i volontari preparano un pacco alimentare da consegnare a ciascuno degli utenti
Nel 2019 sono stati ben 16.000 i pasti erogati dalla mensa dei poveri di Saronno, gestita dall’associazione “Amici di Betania”. La mensa è attiva dal lunedì al venerdì e funziona grazie al lavoro di circa cinquanta volontari.
Amici di Betania nasce ufficialmente nel novembre del 1999 sull’onda delle iniziative legate al Giubileo del 2000. Oggi la mensa, che si trova nello stesso stabile della Casa di Marta, accoglie circa cinquanta persone al giorno. Sono gli italiani ad usufruire maggiormente del servizio, come racconta l’associazione: «Gli italiani sono circa il 65%, la restante parte sono stranieri. Generalmente sono persone segnalate dai Servizi Sociali o da altre istituzioni di servizio presenti sul territorio». Nella maggioranza dei casi si tratta di persone che vivono una condizione di disagio stabile e che quindi oltre al bisogno di un pasto caldo necessitano anche di altri tipi di supporto, come ad esempio quello psicologico. «Cerchiamo di incentivare gli utenti ad utilizzare la mensa solo come un servizio di emergenza – spiega l’associazione – Una volta entrati in rapporto con noi, attraverso una serie di strutture che possono farsi carico delle esigenze delle persone si cerca di rimetterle in carreggiata e di renderle autonome».
Uno dei futuri obiettivi dell’associazione è quello di estendere il servizio mensa anche al sabato e alla domenica, anche se, per questo, servirà allargare la cerchia dei volontari per garantire la continuità dell’iniziativa: «Uno dei problemi di una delle associazioni come la nostra – spiega l’associazione – è che l’età media delle persone che vengono a fare i volontari si sta alzando sempre di più, spesso infatti si tratta di persone in pensione e che quindi hanno molto tempo a disposizione e che giustamente dopo averci aiutato durante la settimana il weekend vogliono riposarsi».
In queste settimane di emergenza sanitaria nazionale la mensa è chiusa al pubblico, ma il lavoro dei volontari e di quanti sostengono la mensa non si è fermato. Una volta ogni sette giorni infatti viene preparato e consegnato un pacco alimentare, ossia una spesa valida per tutta la settimana, agli utenti che abitualmente frequentano la mensa.
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