Il sindacato: “Di fronte all’emergenza non tutto è essenziale”
I tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil invitano le rsu a fare iniziative per far chiudere le attività non essenziali
«Ci mobilitiamo per difendere la vita e la salute A differenza di quanto annunciato ieri dal Governo alle parti sociali e al Paese, il provvedimento assunto questa sera (in ragione delle forti pressioni esercitate dalle associazioni d’impresa, a partire da Confindustria, che anziché privilegiare la vita e la salute delle persone, hanno scelto ancora una volta il profitto e l’economia) inserisce tra le attività d’impresa da considerarsi essenziali una serie di attività di vario genere che di essenziale, strategico e necessario in questa emergenza non hanno nulla, con l’effetto di ridurre ai minimi termini il numero delle lavoratrici e dei lavoratori di aziende non essenziali che lunedì mattina potrebbero “rimanere a casa”».
Commentano così i tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil il Dpcm emesso dal Governo per definire chi deve andare avanti a produrre e chi no. Ma l’elenco delle attività che non devono sospendere la produzione secondo i sindacati confederali contiene attività che non sono indispensabili.
«Lo ripetiamo da settimane: così non si può – continuano i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, ovvero Elena Lattuada, Ugo Duci e Danilo Margaritella – Il valore della vita e della salute non ha prezzo e non può essere barattato con nessuna ragione economica, lo stesso protocollo sottoscritto una settimana fa a difesa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è stato ovunque applicato con rigore e puntualità. Se questo vale su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi, tanto più è vitale in Lombardia, dove si tratta di invertire “senza se e senza ma” la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, tra cui sempre più lavoratrici e lavoratori. Per questo, nel raccogliere l’invito dei tre segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil al rispetto delle intese e alla mobilitazione generale nei settori di attività non indispensabili, crediamo che sia necessaria già da domani una forte iniziativa delle rsu e delle strutture categoriali territoriali affinché vi sia la chiusura delle attività aziendali non essenziali in questa fase di emergenza».
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