Origgio: un contagiato e tre in osservazione. Il sindaco: “Stiamo a casa, aiutiamoci a vicenda”
Sono questi i dati arrivati nella tarda mattinata di giovedì 19 marzo dalla Prefettura di Varese. Il sindaco rivolge un appello alla cittadinanza: "Chi può stare in casa stia davvero in casa"
Un minore positivo al coronavirus e tre persone in stretta osservazione. Sono questi i dati arrivati nella tarda mattinata di giovedì 19 marzo dalla Prefettura di Varese sulla scrivania del sindaco di Origgio, Mario Angelo Ceriani. Le autorità sanitarie hanno già attivato tutti i protocolli di sicurezza e predisposto le misure necessarie.
Il primo cittadino rivolge un appello ai cittadini origgesi affinché rispettino le misure di contenimento del contagio da Covid-19 stabilite dal decreto ministeriale: «Vedo ancora troppa gente in giro, soprattutto persone che si mettono a fare attività atletica all’aria aperta. Questo non va bene, è un sacrificio che dobbiamo fare tutti. Chi può stia a casa anche nel rispetto di chi non può per via degli obblighi di lavoro».
L’amministrazione comunale ha recentemente chiuso tutti i parchi pubblici della città e potenziato il servizio di pattugliamento serale: «Abbiamo potenziato il servizio serale con i nostri vigili, proprio per dare maggior tranquillità alla nostra gente, perché anche il solo fatto di vedere una macchina delle Forze dell’ordine, dà un senso di protezione – spiega il Sindaco – Facendo il medico di medicina generale ho un contatto quotidiano, anche se in questo periodo soprattutto telefonico, con le persone e la situazione è quella di un paese spaventato e preoccupato».
Anche all’interno del Comune sono stati presi dei provvedimenti per mitigare il rischio di contagio, attivando dove possibile lo smart working, disciplinando l’accesso del personale agli uffici e provvedendo a disinfettare i locali comunali: «Anche se non ci sono indicazioni certe a riguardo, stiamo anche valutando di sanificare le strade del paese o quando meno le panchine pubbliche e i giochi dei parchi. È un momento abbastanza delicato – conclude il primo cittadino – I numeri del contagio possono variare da un giorno all’altro. Soprattutto per il rispetto di chi non può stare a casa per via del lavoro che svolge, chi può stare in casa stia davvero in casa. Dovremmo raggiungere la consapevolezza che tutti possiamo aiutare tutti, chi continuando a lavorare e chi invece stando a casa».
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