Michaela è in coma da cinque mesi, gara di solidarietà per trovare una cura
Michaela Binato faceva l'operaia e viveva una vita normale: un aneurisma l'ha colpita lo scorso settembre, costringendola in uno stato di coma vegetativo. In Austria la famiglia ha trovato la speranza di una cura. In tanti si sono mossi per aiutarli
Michaela è una ragazza di 26 anni. Faceva una vita serena, normale: il lavoro da operaia, la relazione col fidanzato Nicola, il rapporto con le due sorelle Shana e Ilenia, il suo amato gatto e mamma e papà, con cui divideva la casa di Limbiate, nel Villaggio Giovi, dove è cresciuta.
Poi un giorno, il 23 settembre scorso, mentre era in macchina con suo padre per andare al lavoro, un forte mal di testa improvviso, il malore, un aneurisma cerebrale. La corsa in ospedale a Garbagnate Milanese, il trasferimento d’urgenza al Niguarda di Milano, 9 ore di operazione, un mese di rianimazione e poi il ritorno a Garbagnate con una diagnosi tremenda: coma vegetativo permanente.
Attorno a Michaela e alla sua famiglia si è stretta tutta Limbiate con manifestazioni di solidarietà di ogni tipo: «Sinceramente non ci aspettavamo una dimostrazione d’affetto così grande – spiega Ilenia Binato, sorella di Michaela -. Tutta la città ci conosce, siamo nate e cresciute qui, ma davvero non credevo che tutti si mobilitassero per Miky. Ora abbiamo una nuova speranza, il trasferimento in una clinica in Austria dove c’è una cura innovativa e strumentazioni all’avanguardia: siamo stati là il 12 febbraio, abbiamo aperto più raccolte fondi per raggiungere una cifra adeguata. Servono più di 1000 euro al giorno. Tantissimi negozi di Limbiate hanno messo cassette per raccogliere fondi, su Facebook in tanti hanno aderito alle nostre iniziative e sono nati tanti altri eventi dedicati a mia sorella, da apertitivi a striscioni che saranno esposti allo stadio di San Siro, ma anche tornei, serate a tema. Ci siamo anche legati ad una associazione, la Fondazione VVVincent Onlus. Tutto per Miky».
L’obiettivo della famiglia Binato è quello di raggiungere 70 mila euro, cifra che permetterebbe il trasferimento nella clinica di Hochzirl, vicino ad Innsbruck, e un primo periodo di degenza di 3 mesi in una delle cliniche neuro riabilitative più valide e attrezzate d’Europa. È stata fatta richiesta di autorizzazione alle cure all’estero (come previsto dalla legge italiana).
«Siamo consapevoli del fatto che esistono molte richieste di aiuto – continua Ilenia -. A chi ci vorrà dare una mano daremo tutte le informazioni necessarie per dar seguito alle richieste fatte e tranquillizzare tutti coloro i quali vorranno contribuire con ciò che potranno e vorranno per realizzare il nostro benefico intento. Michaela ha bisogno anche di voi!».
L’IBAN per effettuare donazioni è IT88V0760105138281234981239. La pagina Facebook dove trovare informazioni è Insieme per Michaela.
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