Apicoltore di professione: la storia di Andrea Pagani, cislaghese doc
Andrea Pagani, cislaghese doc, è un apicoltore a tempo pieno. Ha iniziato con una cassettina qualche anno fa. Oggi è un professionista con centinaia di arnie e un grande amore per le api
Ha iniziato a 28 anni con un piccolo alveare. Oggi Andrea Pagani è un professionista con centinaia di arnie e una grande passione per un lavoro che sono in pochi a fare. Amante degli animali sin da bambino per via dell’azienda agricola del nonno, conosce il mondo dell’apicoltura dopo aver frequentato un corso base. «Ho cominciato con un piccolo alveare e da lì è iniziato tutto, ho provato a far diventare la mia passione un lavoro – ci spiega Andrea – ho fatto la classica gavetta lavorando per 4 anni da uno dei più esperti apicoltori biologici d’Italia. È stata dura, ma ho imparato tanto».
Durante i primi anni il suo mentore lo obbligava a non usare i guanti in cuoio per imparare a non fare movimenti bruschi che potessero infastidire le api. Il risultato? Tante punture e mani gonfissime.
Un mestiere certamente non facile, che richiede notevoli dosi di sforzo e impegno e dove non sempre il risultato è garantito. Il settore apistico è infatti uno dei pochi ambiti totalmente dipendente dalle condizioni atmosferiche: «Se piove durante la fioritura dell’acacia il miele non si fa, perché le api non escono, non vanno a prendere il nettare e quindi non c’è produzione» spiega Andrea. Le condizioni atmosferiche non sono però l’unico problema per gli apicoltori, che devono lottare anche contro gli acari che danneggiano e indeboliscono gli alveari e i trattamenti agricoli che avvelenano le api. La produzione di miele è dunque molto altalenante e in questi ultimi anni in netta discesa.
Difficoltà a parte, non mancano le soddisfazioni personali e gli aspetti positivi del mestiere. Tre anni fa è diventato tecnico apicoltore regionale: fornisce supporto burocratico e tecnico agli altri apicoltori nelle province di propria competenza. Tiene inoltre corsi di apicoltura seguiti da un numero di persone crescente; in tanti oggi infatti sono interessati ad avere la propria cassettina in giardino per arrivare a produrre il proprio miele. Ci sono poi i vantaggi di fare un lavoro immerso nella natura. Impari a conoscere la flora circostante, inizi a saper distinguere un ciliegio selvatico da un’acacia e poi ci sono i legami interpersonali: conosci tante persone e soprattutto «impari a fare gruppo, ad aiutarti l’uno con l’altro, come fanno le api» conclude Andrea.
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