Federico, “Il cacciatore di stadi” che viene da Saronno
Più di 500 stadi visitati in 40 Paesi, più di 1000 partite raccontate in un libro che cerca di cogliere atmosfere, cori, usi e costumi dei luoghi visitati. E ora, in viaggio di nozze, l'obiettivo di raggiungere quota 600 e di vedere il Boca Juniors alla Bombonera di Buenos Aires
Ha visto più di 1000 partite di calcio e visitato più di 575 stadi in tutto il mondo. L’obiettivo è di raggiungere quota 600 “sfruttando” l’occasione del viaggio di nozze in Argentina e Uruguay. Lui è “Il cacciatore di stadi”, Federico Roccio, 31 anni da compiere, cuoco di professione, nato a Saronno ed ora, dopo aver vissuto a Limbiate, residente a Lentate sul Seveso.
Ha scritto un libro, autoprodotto, che ha venduto già 1200 copie circa e che presto sarà distribuito anche in Inghilterra, la patria del football. La passione per il calcio è nata, come spesso accade, grazie al papà, tifoso milanista, che lo ha portato a vedere le prime partite: «Non mi portò però ad Atene a vedere la finale di Champions League contro il Liverpool nel 2007 perchè ero ancora minorenne – racconta Federico -. Da lì ho deciso che sarei andato in tutti gli stadi che sarei riuscito a raggiungere ed è nata la mia avventura».
È stato in ogni angolo di Europa per vedere ogni tipo di partita, anche se lo spettacolo del rettangolo verde passa in secondo piano nei racconti de “Il cacciatore di stadi”: «Racconto il contorno, l’atmosfera, le scenografie, i cori e il comportamento dei tifosi. Non è solo seguire una squadra, ma scoprire usi e costumi diversi – spiega Federico -. Il libro è nato per caso, da un’idea di alcuni amici che mi hanno accompagnato in numerose trasferte: sono stato premiato da un’associazione, Futbology, come “groundhopper”, letteralmente uno che salta di stadio in stadio, e loro mi hanno suggerito di scrivere le mie avventure e così è nato il libro, che racconta i primi 500 stadi visitati e più di 1000 partite viste in 30 Paesi. Ora sono a 575 stadi e in più di 40 Paesi».
Ora che è conosciuto come appassionato, riesce ad entrare alle partite accreditato come addetto ai lavori, ma prima della “notorietà” come faceva? «Pagavo i biglietti delle partite, come tutti. Seguivo il Milan, l’ho visto in trasferta in Champions League a Zurigo, Manchester, in Spagna, a Bruxelles. Poi è cominciato il declino del Milan, ma non è finita la mia voglia id viaggiare per gli stadi di tutto il mondo – continua Roccio -. Così ho cominciato a girare senza più la “scusa” del tifo, ma con l’obiettivo di gustarmi tutta l’atmosfera dello stadio. Viaggio spesso con alcuni amici e con Eleonora (diventata sua moglie a settembre: indovinate dove le ha chiesto di sposarla? A San Siro, a maggio 2018, al termine di un Milan – Fiorentina 5-1): studiamo il viaggio innanzitutto, cerchiamo i biglietti di aereo o treno più convenienti e contemporaneamente guardiamo che ci siano match in programma in quei giorni. Così ho visto i templi del calcio europeo, dall’Allianz di Monaco all’”Inferno” di Istanbul fino allo stadio di Mosca per i Mondiali del 2018, dove abbiamo visto Portogallo – Marocco e Polonia – Senegal».
Sono tantissime le curiosità che “Il cacciatore di stadi” ha scovato in giro per il mondo, dall’Estonia ad Andorra passando per Bosnia, Macedonia, Galles, Irlanda, Malta e tantissimi altri: «Una volta in Turchia, a Bodrum, nel corso di un match di serie B, sui cartelli c’era il divieto di tv, alcol e addirittura Facebook – prosegue -. Sono stato ad assistere a partite della serie B slovena, a Cipro, a Creta, in Grecia. Il più bello? Il Celtic Park di Glasgow, “You’ll Never Walk Alone” come la cantano i tifosi scozzesi non l’ho mai sentita, nemmeno a Liverpool. I più moderni sono Monaco e Mosca. Tra le cose curiose che mi sono successe, sicuramente non dimenticherò mai quando a Dortmund, nel big match col Bayern, finii completamente lavato dalla birra dei tifosi al gol dei gialloneri: mi avevano avvertito, ma non credevo fosse così davvero…E poi ci sono i tifosi del Balcani, i più pazzi di tutti».
«In viaggio di nozze potrò coronare il mio sogno – conclude Federico -: andare alla Bombonera di Buenos Aires a vedere una partita del Boca Juniors contro il Godoy Cruz. Faremo scalo a Madrid per vedere Atletico – Liverpool, già che ci siamo. Mia moglie mi segue, anche perchè non andiamo per le partite, ma per tutto il contorno. Certo, la chiamano la Santa e probabilmente si merita il soprannome…L’altro mio sogno è vedere una finale di Champions League con il Milan in campo, ma temo dovrò aspettare troppo tempo per vederlo avverare».
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