Airoldi: “Sfide e opportunità dell’Isotta Fraschini”
Il commento dell'ex presidente del consiglio comunale saronnese Augusto Airoldi dopo le prime notizie sul futuro dell'area industriale dismessa a ridosso della stazione di Saronno
Il commento dell’ex presidente del consiglio comunale saronnese Augusto Airoldi dopo le prime notizie sul futuro dell’area industriale dismessa a ridosso della stazione di Saronno
C’è un fatto tanto positivo quanto inaspettato, di importanza tale da poter cambiare il destino, la vivibilità e l’immagine di Saronno ben al di là dei suoi confini?
Si, da Domenica pomeriggio c’è. E’ l’annuncio che l’area ex Isotta Fraschini, uno spazio dismesso di 120.000 mq a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Saronno è stata acquistata da un privato che intende farne dono alla città secondo la logica dei “beni comuni”, sottraendola così ad ogni appetito speculativo. Certo potrebbe apparire incredibile. Ma chi lo ha comunicato, in qualità di professionista portavoce della proprietà, è degno della massima fiducia: Angelo Proserpio.
L’occasione è stata offerta dall’incontro organizzato da Attac-Saronno sull’utilizzo delle aree dismesse saronnesi con l’interessante intervento di esperti della Rete dei Beni Comuni Emergenti.
Quella dei Beni Comuni è una logica essenzialmente partecipata. Una logica secondo la quale sono i cittadini a rendersi protagonisti della destinazione e della gestione di un bene di interesse collettivo, che viene così sottratto alla dicotomia pubblico – privato. Saronno si trova alla soglia di questa possibilità: perché se è vero che l’area ex Isotta è attualmente privata, è altrettanto vero che, chi l’ha acquistata, lo ha fatto per donarla alla comunità saronnese.
Sorgono allora domande di fondamentale importanza. Ne propongo due.
Siamo disponibili, noi cittadini saronnesi, a partecipare, numerosi, ad un percorso di scelta della destinazione di un’area che può cambiare la qualità della nostra vita e, ancora di più, quella dei nostri figli e nipoti? Mi piacerebbe una risposta positiva. Trasversale. Intergenerazionale. Che comprenda cittadini, associazioni di volontariato e di categoria. Assieme alla proprietà.
Il percorso partecipativo richiede di essere supportato, accompagnato, favorito dall’Amministrazione cittadina. Quella in carica, ancorché in scadenza, domenica era totalmente assente. Per quale motivo? Se una maggioranza e una Giunta si disinteressano del futuro della loro città, significa forse che hanno deciso di rinunciare ad amministrarla in futuro? Non dovrà commettere il medesimo errore chi verrà dopo di loro.
Sono molte le sfide che lo sdoganamento dell’area ex-Isotta pone. Ancora di più sono le opportunità. Ad iniziare da una non scontata riflessione: c’è ancora chi crede che la logica del dono non sia confinata alle relazioni private fra individui, ma possa assumere una rilevante valenza sociale.
Augusto Airoldi
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