Nominati i nuovi revisori dei conti della Focris
Prima di procedere alla nomina diversi consiglieri di minoranza hanno espresso le proprie perplessità relative al fatto che il Comune non ha un accesso al bilancio dell’ente né tanto meno ha a disposizione una relazione sul lavoro svolto nel triennio precedente dai revisori
Il recente Consiglio comunale è stato chiamato a nominare i nuovi revisori dei conti della Focris, l’ente costituito da diversi comuni del Saronnese che gestisce la residenza sanitario-assistenziale di via Don Vittorio Volpi a Saronno.
Poco prima di procedere alla loro nomina però, diversi consiglieri dei gruppi di minoranze hanno espresso le proprie perplessità relative al fatto che il Comune non ha un accesso al bilancio dell’ente né tanto meno ha a disposizione una relazione sul lavoro svolto nel triennio precedente dai revisori.
«Io non ho problemi a votare per i revisori», ha commentato durante il dibattito il consigliere di minoranza Franco Casali di Tu@ Saronno, «il fatto è che non abbiamo mai visto il bilancio e non abbiamo mai neanche visto la relazione dei revisori, quindi andiamo a votare per dei revisori che fanno un lavoro che non conosciamo e il cui contenuto non ci è noto. Ha senso questo?»
L’articolo 12 dello statuto della Focris prevede in effetti che i revisori della fondazione vengano nominati proprio dal Consiglio comunale del Comune di Saronno e di Uboldo, in quanto comuni con maggiori quote di rappresentanza nella costruzione della struttura per anziani. Lo stesso articolo prevede inoltre che il collegio dei revisori della fondazione rediga una relazione da allegare al lavoro di rendicontazione svolto. Non è chiaro però perché questa relazione non sia accessibile al Consiglio.
La discussione tra i consiglieri è proseguita a porte chiuse in quanto il sindaco Alessandro Fagioli ha chiesto la secretazione del dibattito. Il Consiglio ha poi proceduto alla nomina dei tre revisori, ad eccezione di due consiglieri di minoranza che non hanno voluto partecipare al voto. I revisori nominati rimarranno in carica tre anni, quindi fino al 2023.
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