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Banfi: “Rifugio per senza tetto, sicuri che sia tutto a posto?”

Affaire rifugio per senza tetto, la controreplica del consigliere comunale Francesco Banfi

Generico 2018

Affaire rifugio per senza tetto, la controreplica del consigliere comunale Francesco Banfi

Incuriosisce molto la risposta dell’assessore Tosi riguardo il rifugio per “senza tetto”.

Tosi: “Il rifugio per i senza tetto è attivo e ospita una sola persona”

D’un tratto si viene a sapere che, non essendo più destinato ai soli “senza tetto saronnesi” come accadeva un anno fa, si è fatto un passo avanti: ora la struttura sarebbe aperta a chi ne ha bisogno, indipendentemente dalla “saronnesità”. Addirittura, poi, il dormitorio sarebbe attualmente operativo ma, a come si arguisce, la persona a cui si riferisce l’assessore nello scritto non sempre lo utilizzerebbe. Purtroppo non si capisce quali associazioni starebbero collaborando nella gestione: dev’essere difficile aprire e stare tutte le notti a gestire per garantire la sicurezza di un fabbricato per lo più vuoto.

Ma non solo. Nel suo intervento l’assessore non cita atti pubblici che avrebbero istituito il rifugio, documenti pubblici, nemmeno impegni scritti presi da qualche associazione che starebbe ogni notte gestendo il ricovero. Insomma, non si trova traccia di quelle documentazioni che il consigliere Banfi, sicuramente sbadato, non trova.

Eppure devono esserci: non è possibile aprire un qualunque fabbricato comunale per farci entrare “il primo venuto”. Addirittura non è possibile far diventare dormitorio una qualunque struttura (pubblica o privata non cambia): le regole edilizie esistono e devono quindi esistere gli atti attestanti la conformità della struttura. Deve esserci la documentazione che spiega chi gestisce, come e perchè. Deve anche esserci un registro degli accesi.
Per esempio, la stessa amministrazione Fagioli nella delibera di giunta 2019/212 parla di opere di adeguamento funzionale e normativo dei chioschi e degli impianti tecnologici: è quindi normale.

Personalmente ricollego la mia mancanza di informazione sull’argomento sicuramente alla mia innata sbadataggine: l’assessore Tosi è troppo certo di assumersi la responsabilità di dire che un fabbricato comunale è aperto e che ci dormono persone mandate dal comune stesso. E’ per questo motivo che mi attendo una risposta celere alla richiesta di documentazione in formato digitale (si tratta di inviarmi i documenti informatici odierni e tutt’al più di scansionare qualche documento cartaceo dell’epoca passata) che ho protocollato a mezzo pec mercoledì mattina: immagino di avere risposta a mezzo pec già venerdì, ovviamente senza leggere “passa a chiedere negli uffici”, perchè già lo ho fatto ad aprile 2019 e non ho trovato nulla.

Chioso con due righe direttamente a Gianangelo (esco anche io dai formalismi): purtroppo in questi anni trascorsi non si è sentita la presenza di altre forze diverse dalla lega. Lo scorso anno, lo sappiamo tutti, ho accompagnato una persona al “rifugio” e abbiamo trovato una situazione tanto degradata da far vergognare chiunque, tanto che ne è seguita la mia denuncia sullo stato di pulizia. Normalmente quando dico qualcosa non lo faccio mai “a caso”: sicuri sia “tutto a posto”?

Ecco la richiesta di documenti protocollata a mezzo pec

Al segretario generale, dott. Vittorio Carrara
Al dirigente del settore tecnico, edilizia privata, stabili, patrimonio, commercio, arch. Massimo Stevenazzi
Al dirigente della polizia locale, servizi sociali, dott. Mauro Gelmini
e p.c. all’assessore alle politiche sociali, avv. Gianangelo Tosi
alla vicesindaco e assessore al patrimonio, Pierangela Vanzulli

Vista la riapertura per il secondo anno del “rifugio per senza tetto” in fabbricato di proprietà comunale sito in via Monte Pasubio
in qualità di consigliere comunale sono a richiedere copia telematica (si tratta di alcune scansioni di documenti sicuramente esistenti) della documentazione inerente il fabbricato di proprietà comunale sito in via Monte Pasubio già ufficio del vigile di quartiere e in precedenza chiosco commerciale/artigianale.
Nello specifico, oltre agli atti relativi l’istituzione del rifugio per senza tetto, la sua gestione e i rilievi delle presenze, richiedo gli atti relativi l’incameramento nelle proprietà comunali, l’inquadramento urbanistico, la destinazione d’uso del fabbricato e le relative certificazioni: la dichiarazione di conformità degli impianti esistenti (idrico, elettrico, riscaldamento, igienico sanitaro), titolo autorizzativo all’edificazione.
Richiedo anche se siano presenti documenti certificanti il rispetto dei criteri minimi perchè detta struttura sia adibita a dormitorio, il numero di locali adibiti a bagni, la possibilità di servizi per disabili.
Certo della celerità della risposta, porgo distinti saluti

Francesco Banfi

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 16 Gennaio 2020
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