Anche Saronno ha il suo alveare: pane, formaggi e verdura dal produttore al consumatore
Prodotti a km 0, freschi e stagionali, sostegno ai produttori locali e riduzione del consumo di plastica. È questa l’idea che sta alla base de ‘L’Alveare che dice Sì!’, un progetto di filiera corta che solo in Lombardia ha ormai centinaia di piccoli alveari
Anche Saronno ha il suo Alveare. Aperto nell’ottobre 2018, il gruppo d’acquisto oggi conta più di 1000 iscritti, circa 15 produttori locali e 60 clienti abituali. Come funziona in pratica l’alveare? I produttori locali si iscrivono al portale www.alvearechedicesi.it e si uniscono ad un “Alveare”, mettendo in vendita online i propri prodotti. I consumatori si registrano sul sito e una volta che la vendita è aperta posso acquistare ciò che desiderano; le vendite sono aperte dal giovedì sera al lunedì sera. Il ritiro dei prodotti avviene ogni mercoledì, dalle 18.30 alle 19.30 presso il Bar Ristorante del Palaexbo in via Piave 1.
Marina, gestore dell’Alveare saronnese ci spiega che i produttori dell’Alveare sono tutti controllati e che «molti dei produttori che lavorano qui siamo proprio andati a trovarli e abbiamo fatto delle brevi video-interviste presenti sulla nostra pagina Facebook». «Da settembre a Natale è il periodo migliore per tutti gli alveari, con circa 70 ordini a settimana registrati»
Soddisfatti anche i consumatori «mi servo qui da circa un anno» ci racconta una cliente «mi piace l’idea di andare direttamente dal produttore e saltare tutti i vari passaggi che normalmente ci sono nei supermercati.»
In una società dove grandi catene e i colossi online la fanno da padrone, l’Alveare è una iniziativa che ha certamente il pregio di valorizzare i piccoli produttori e di metterli direttamente a contatto con il consumatore finale, in un’ottica di sostenibilità, di rispetto dei tempi della natura e della stagionalità dei prodotti.
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