Ubi Banca: trecento esuberi
Le uscite saranno su base volontaria. Previste 150 assunzioni a cui si aggiungono altri 42 bancari che verranno stabilizzati con contratti a tempo indeterminato. Le nuove assunzioni saranno fatte nei territori dove ci saranno i licenziamenti. Frontini (Fabi): «Ogni due uscite un nuovo assunto. Questa è una novità rispetto a prima»
All’indomani del rinnovo del contratto dei bancari, i sindacati di categoria lo avevano detto con chiarezza: nonostante il buon risultato economico, il futuro per i lavoratori del settore rimane incerto per ragioni legate alla trasformazione del settore, imposta sia dalle nuove tecnologie che da dinamiche macroeconomiche difficilmente controllabili. Con la chiusura dell’accordo con il gruppo Ubi Banca è arrivata la conferma di un trend occupazionale in difficoltà. Sono infatti 300 i licenziamenti previsti, di cui 50 ereditati dal precedente accordo, che va ad aumentare il numero delle uscite effettuate all’interno del piano industriale 2017-2020. A fronte delle uscite, sono previste 150 assunzioni a cui si aggiungono altri 42 bancari che verranno stabilizzati con contratti a tempo indeterminato. Le nuove assunzioni saranno fatte nei territori dove ci saranno i licenziamenti.
Il sistema delle uscite è totalmente basato sulla volontarietà. Saranno prese in considerazione le domande di coloro che possono andare fin da ora direttamente in pensione, chi puo’ andare sfruttando quota 100 e i cosiddetti esodabili, cioè coloro che possono sfruttare la finestra pensionistica non oltre il primo gennaio 2025 e accedere al fondo interno di settore.
«Guardiamo a questo accordo con molto interesse per due motivi – spiega Alessandro Frontini segretario provinciale della Fabi -. Da una parte il gruppo Ubi in provincia di Varese è una presenza importante, dà lavoro a 800 persone dislocate in 90 filiali sul territorio. Dall’altra, dopo la firma del contratto collettivo, questo è il primo accordo della nuova era del sistema del credito, in cui si ribadisce il concetto di volontarietà nelle uscite ma soprattuto dove s cambiano i rapporti fin qui portati avanti in anni di difficoltà del sistema relative alle assunzioni, in cui ogni tre uscite si prevedeva un nuovo ingresso. Ubi introduce un rapporto differente: ogni due uscite un nuovo assunto».
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