700.000 euro di tasse non pagate: il Comune pignora oltre 40 conti correnti
Le somme dei mancati versamenti sono state bloccate sui conti correnti degli evasori. Il sindaco Marco Giudici spiega come si è arrivati a prendere una decisione del genere
Un buco di 700.000 euro nelle casse comunali causato dai mancati pagamenti di almeno 40 cittadini. Succede a Caronno Pertusella, dove il Comune ha deciso di pignorare, tramite una società di riscossione, le somme non pagate direttamente dai conti correnti degli evasori.
I mancati pagamenti riguardano Imu, Tasi e Tari, ma anche la mensa scolastica, che ha fatto registrare un buco di quasi 90.000 euro. Il sindaco Marco Giudici ci ha spiegato l’iter con cui il Comune intende ripianare i conti: «L’amministrazione comunale manda in continuazione avvisi di pagamento e diffide. Al terzo sollecito senza risposta, deleghiamo alla società incaricata per la riscossione dei pagamenti di bloccare le somme corrispondenti direttamente sui conti correnti dei cittadini».
Ad evadere non sono stati cittadini poco abbienti, ma persone che hanno redditi nella media, ma che non hanno adempiuto ai loro oneri e che per anni hanno ignorato il pagamento delle quote al Comune. Il debito di 700.000 euro tiene conto degli ultimi cinque anni di amministrazione: gli evasori individuati sono al momento almeno 40, ma a fronte dell’ingente buco economico è facile pensare che il numero sia destinato a crescere di pari passo con i controlli burocratici.
L’azione congiunta del Comune e della società “Area Riscossioni” ha portato alla luce i mancati pagamenti, ma al contempo il primo cittadino Giudici spiega come l’amministrazione comunale abbia una forte sensibilità sugli abitanti meno abbienti, tanto che le sanzioni sono state comminate solo nei confronti di chi, nonostante le piene possibilità di versare le quote dovute al Comune, non ha rispettato i pagamenti: «Questo è un debito complessivo che pesa sul bilancio comunale. Non c’è alcun intento persecutorio da parte del Comune, abbiamo grande attenzione verso i nostri cittadini meno abbienti: li invitiamo a presentarsi ai servizi sociali e a spiegare i loro problemi, poi cerchiamo la soluzione migliore per annullare i debiti o per dilazionare i pagamenti – spiega Giudici -. Ma per chi invece non si presenta e non manifesta interesse, prendiamo delle decisioni concrete».
Giudici è poi entrato nello specifico del procedimento che ha portato al pignoramento delle somme sui conti bancari degli evasori: «Ai nostri cittadini giunge un primo avviso di pagamento, e in seguito una seconda e terza diffida che mette in mora l’utente. Posso affermare che il nostro Ufficio Tributi è molto efficiente. Nei casi di soggetti che non danno comunque alcun riscontro, affidiamo alla nostra società di riscossione il compito di recuperare le somme non pagate, addebitando al cittadino anche i costi delle commissioni». Un’attività che l’amministrazione svolge soprattutto per garantire un’equità di trattamento: «Quest’attività di recupero è fatta soprattutto per trattare alla pari tutti i nostri abitanti, senza danneggiare gli altri e tutelando la cittadinanza onesta che paga regolarmente tasse e tributi».
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