Nuova riflessione, la prima del 2020, della professoressa Mariassunta Miglino, assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Saronno

Leggere aiuta a vivere. Difficile spiegarlo. La vita da sola non basta ad affrontare la vita. L’esperienza degli anni vissuti aiuta,  ma nei momenti difficili quando anche l’amore non basta, quando non basta la famiglia, quando non bastano gli amici, l’amore per la lettura aiuta.

Leggere offre armi per difendersi, ci rende più forti nel pericolo, ci rende liberi nel pensiero. La mia professoressa del ginnasio diceva “Le persone più infelici, disarmate e disperate non leggono.” Le sue parole mi tornano spesso alla mente e come accade di solito le ho capite e apprezzate con gli anni.
Ho capito che la lettura, così come il teatro, l’arte,  la danza, le scienze “raccontano storie”. Raccontano le “storie degli altri”, quelle storie di cui abbiamo bisogno per vivere meglio e spesso anche per sopravvivere .
Le storie degli altri ci aiutano a trovare una zattera quando in un mare in tempesta ci sembrerà di affogare, riusciranno a parlarci di chi ha vissuto esperienze come le nostre o più difficili e di come sia riuscito a raccontarle o a superarle.

L’ amore per la lettura aiuterà a comprendere  gli altri, a saper accettare le sfide e le delusioni. Avere un libro con noi ci farà sentire meglio ma soprattutto sarà un amico che ci aiuterà a non sentirci soli.
Non è facile oggi spiegare tutto questo ai nostri figli, eppure dovremmo farlo affinché i figli possano avere strumenti efficaci da spendere nella vita, strumenti che possano aiutarli a non avere paura nei giorni del pericolo. Dovremmo raccontare ai nostri figli l’importanza delle parole e quanto sia importante conoscerne tante. Perché le parole lette rimangono sempre con noi, tornano quando le cerchiamo. Le capiremo quando da altri le ascolteremo.

Leggere aiuta a vivere, a comprendere e anche a comunicare. Avere proprie idee, esprimerle e farsi capire è sempre più complicato perché molto spesso non si sa “come dire le cose”, “come ascoltare” in modo critico e senza pregiudizi” e “come rispondere” senza offendere.
Da genitori ci preoccupiamo che i nostri figli abbiano tutto ciò che serve ad affrontare la vita: abbiano “cappelli e sciarpe” per affrontare l’inverno, dimenticando “scarpe chiodate” per affrontare salite impervie. Dimentichiamo “puntelli e corde” per le salite ghiacciate.

Li lasciamo a mani nude e soli a “guardare giù “ nei giorni della solitudine. Perché la sola vita non aiuta a vivere.
Pensare di raggiungere le vette, realizzando i sogni, seppur con fatica e impegno tutto nostro, non basterà, non sarà sufficiente.
Sono “Le storie degli altri” a salvarci e a renderci migliori.
Buona lettura!