L’odio, i giovani e la rete, un anno di lavoro della Polizia postale
Cyberbullismo e pedo-pornografia ma anche il fenomeno degli stickers che istigano all’odio razziale
Lotta alla pedopronografia e ai reati informatici, ma anche alle striscianti e pericolose forme di razzismo che sfociano in vere e proprie campagne d’odio on line a cui i più giovani risultano particolarmente esposti.
È il bilancio della polizia postale che fa il punto di un intenso anno di attività. Così è possibile anche scoprire alcuni nuovi atteggiamenti che sfruttano l’apparente innocuità di disegni e pittogrammi generati da appositi software con l’obiettivo reale di creare “stickers“, adesivi digitali che istigano all’odio razziale e religioso.
Diverse sono state le operazioni che a livello nazionale hanno consentito di colpire reati informatici, e il bilancio annuale è stata occasione per un focus sull’attività svolta in Lombardia.
Sono stati proseguiti e intensificati gli incontri formativi presso gli istituti scolastici lombardi (167 le scuole coinvolte), durante i quali gli specialisti della Polizia Postale e delle Comunicazione hanno incontrato 14572 alunni, 2667 genitori, 1760 docenti, oltre a 601 tra medici, avvocati, operatori socio-sanitari e altre figure professionali, anche per le campagne di prevenzione contro il cyberbullismo.
Rispetto alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del terrorismo di matrice jihadista in Rete, il Compartimento di Milano ha condotto un costante monitoraggio del web, anche mediante agenti sotto copertura, al fine di individuare contenuti di interesse investigativo all’interno degli spazi e dei servizi di comunicazione online.
Complessivamente sono stati monitorati ben 3119 spazi del web.
Sul fronte del contrasto dei reati contro la persona, particolare attenzione è stata rivolta ai minori e alle “fasce deboli”. A tale riguardo, si evidenzia che proprio nei giorni scorsi, nell’ambito di un caso di stalking, è stata data esecuzione a una misura cautelare, emessa dal Gip di Milano, consistente nel divieto di avvicinamento dello stalker alla vittima delle condotte persecutorie e ai suoi familiari. Per quanto attiene al contrasto della pedopornografia online, il Compartimento di Milano ha monitorato 497 spazi del web e condotto attività di indagine che hanno portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 38 persone a all’arresto di un soggetto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Torino.
Sul piano del contrasto dei reati informatici, si segnala l’operazione “Trap Extorsion” che ha consentito di individuare un soggetto italiano il quale, mediante l’inoculazione di un software malevolo nascosto all’interno di alcune foto inviate a frequentatori di chat erotiche, carpiva materiale video-fotografico e altre informazioni “compromettenti”. Successivamente inviava alle vittime una richiesta di denaro, da corrispondere in Bitcoin, pena la diffusione sulla Rete dei dati illecitamente carpiti. Al termine delle indagini l’autore del reato è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Milano.
E’ stato inoltre individuato e disarticolato un gruppo criminale, composto da 4 cittadini italiani e da un algerino, dedito a frodi informatiche, furti, riciclaggio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In particolare, è stata colta in flagranza di reato una coppia che stava per contrarre un matrimonio che avrebbe permesso allo sposo, cittadino algerino irregolare sul territorio italiano, di eludere le norme sul soggiorno degli stranieri, previo pagamento di una somma di denaro.
Gli investigatori del Compartimento di Milano, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, stavano da tempo sviluppando delle informazioni su alcuni pagamenti elettronici – ritenuti corrispettivo per combinare (veri) matrimoni in favore di stranieri irregolari – confluiti verso un gruppo di individui, italiani e stranieri, dedito alla commissione di frodi online. L’indagine ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 4 soggetti (di cui 3 arrestati in flagranza) e all’allontanamento di 3 persone dal territorio nazionale.
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