Santuario di Saronno, in arrivo 60 mila euro dalla Regione per il restauro
Finanziato il progetto della Parrocchia Beata Vergine dei Miracoli di Saronno che ha partecipato al bando regionale
60 mila euro per il restauro del Santuario di Saronno. Li ha stanziati Regione Lombardia per il progetto della Parrocchia Beata Vergine dei Miracoli di Saronno che ha partecipato al bando regionale con il progetto dal titolo “Dalla terra al cielo sulle note dell’organo. Sagrato, copertura e organo del Santuario di Saronno”.
«Regione Lombardia presta sempre molta attenzione al patrimonio delle nostre comunità, aiutando anche attraverso fondi le realtà più importanti e significative per il territorio – commenta il consigliere regionale Emanuele Monti -. Il finanziamento ottenuto copre il 100% delle cifra richiesta – spiega Monti – ovvero 58.500 euro richiesta su un costo totale che sarà di 117.000 euro. Un’ottima notizia per Saronno e per tutto il territorio provinciale – conclude il consigliere regionale – che verrà ulteriormente valorizzato con beneficio di tutti».
Soddisfatto anche il primo cittadino di Saronno Alessandro Fagioli: «È positivo che la Regione finanzi il restauro di simboli della nostra religione, che hanno al contempo anche una grande valenza culturale, architettonica e storica importanti per il nostro territorio»
«La notizia ci rende davvero felici perché mostra una fattiva attenzione al nostro Santuario che fa parte del patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Saronno Mariassunta Miglino -. È il nostro più importante gioiello, apprezzato dai tantissimi fedeli che ogni anno lo visitano e amato dai saronnesi tutti. Il finanziamento di 58.500 euro copre al 100% la cifra richiesta e rientra nell’ambito di un Bando di Regione Lombardia».
LA STORIA DEL SANTUARIO DI SARONNO
Il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno ha superato i cinquecento anni di vita, una vita costellata di eventi particolari, di miracoli riconosciuti, di speciali privilegi che i Sommi Pontefici hanno voluto concedere da PIO II nel 1462 fino a Giovanni Paolo II (1998) con 107 tra bolle e brevi, parificandolo, con la concessione di indulgenze, alle sette Basiliche di Roma. Anche S. Carlo Borromeo fu un assiduo devoto della nostra Madonna e, nel 1570, deliberò che il Santuario fosse particolarmente destinato alla Riconciliazione, stabilendo che ci fossero ogni giorno tre sacerdoti a disposizione per le confessioni.
Ancora oggi è meta di fedeli che arrivando in Santuario possono trovare sacerdoti per il rito penitenziale.Il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno è definito uno “scrigno” pieno di tesori d’arte. Il lungo elenco di famosi personaggi che hanno operato in esso nei secoli scorsi, giustifica significativamente la validità della definizione attribuitagli.
Oggi è patrimonio Europeo.Numerosi sono gli studiosi che frequentemente visitano la chiesa ed altrettante frequenti le richieste di visionare o consultare i numerosissimi documenti conservati nell’archivio storico.
La storia del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno incominciò attorno al 1460: un giovane di nome Pedretto, malato e costretto a letto da alcuni anni, fu miracolosamente guarito dalla Madonna della Strada Varesina che lo invitò a costruire una chiesa in suo onore. Dopo la costruzione di una “chiesuola” che per ben tre volte rovinò, i saronnesi decisero di formare un comitato di deputati per erigere un tempio che fosse degno della richiesta della Madonna e l’8 maggio 1498 in occasione della giornata festiva di S. Vittore, posero la prima pietra dando l’avvio alla costruzione del Santuario.
Una chiesa voluta dalla Madonna: “… là mi costruirai una chiesa e vedrai che i mezzi non mancheranno mai!” Così avvenne, in pochi anni i lavori volsero al termine e non si fermarono mai nonostante le numerose invasioni dai Paesi del nord d’Europa di predatori e soldataglie con conseguenti saccheggi, onerosissime gabelle, distruzioni e gravissime pestilenze.
Il complesso fu edificato in tre tempi: la parte rinascimentale dal 1498 al 1516 comprendente l’abside, il presbiterio, l’antipresbiterio, la cupola col tiburio ed il campanile; nel 1556 si procedette ad un allungamento di tre campate su tre navate con l’aggiunta della sacristia; infine dal 1570 agli inizi del 1600 furono aggiunte altre due campate ed eretta la facciata. Nello stesso periodo costruirono l’Hostaria dell’Angelo” per ristorare i pellegrini (diventerà poi stazione di posta e successivamente biblioteca e teatro civico), il portico esterno ed il campanile delle ore.
La chiesa è un glorioso inno a Maria, alla sua vita ed alla sua Assunzione in cielo: la grande fede e la sapienza degli “intelligenti” saronnesi, eletti dal popolo per gestire la fabbrica e le elemosine, portarono a scelte artistiche di immenso valore, ancora oggi apprezzate ed ammirate da numerosissimi pellegrini ed amanti dell’arte.
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