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Una biciclettata per sicurezza, appuntamento il primo ottobre

Organizzata da Fiab - Ciclocittà si terrà il primo ottobre. Partenza Piazza Libertà, ore 10

bicicletta al panperduto

Saronno è una città piatta e dalle dimensioni di soli 3×3 km. Una condizione ideale per l’utilizzo della bicicletta. Purtroppo, però, la viabilità ciclistica saronnese deve fare i conti con la pervasiva presenza di infrastrutture – in primis la ferrovia – e con un traffico dalla portata esagerata che mette in seria difficoltà la sicurezza dei ciclisti.

Troppi interventi, infatti, sono eseguiti senza la necessaria progettualità dedicata alle biciclette, con il risultato che i percorsi dedicati sono spesso incompleti, incoerenti e condivisi con i pedoni (circa il 90% dei percorsi ciclabili saronnesi è costituito infatti da ciclopedonali).

Muoversi quindi a Saronno in bicicletta non è affatto facile, anche se dovrebbe essere la prima opzione per tutti quelli che si spostano in città. Oggi giovani e anziani sfidano i pericoli della strada, mentre chi può scegliere l’auto spesso lo fa proprio per sentirsi più sicuro, diventando egli stesso parte del traffico.

Una situazione che può cambiare solo con scelte politiche coraggiose e di prospettiva che devono però scaturire da una nuova e montante cultura della bicicletta che nasce dai cittadini.

Saronno e i saronnesi hanno bisogno di ciclabili per migliorare la qualità della propria vita e la propria sicurezza, solo che spesso non lo sanno.

Appuntamenti come la nostra pedalata per la sicurezza del 1 ottobre 2017 (partenza Piazza Libertà ore 10), che tocca 13 punti chiave della città, hanno lo scopo di contribuire a creare questa presa di coscienza comune.

1- Fine Corso Italia

Non c’è un’uscita per i ciclisti in fondo a Corso Italia. Tutti sono obbligati a passare sui passaggi pedonali a lato della fioriera, sulla destra o sinistra.

2 – Piazza San Francesco

In questo punto possiamo vedere come sia difficile per i ciclisti che salgono da viale I maggio immettersi nel corso Italia. Stesse complicazioni per chi, dalla stazione, vuole andare in Corso. Sono tutti obbligati ad andare contromano o sul marciapiede. Ricordiamoci infatti che i percorsi per i ciclisti devono essere sicuri, ma anche il più possibile brevi.

3 – Sottopasso di via I maggio

Percorso obbligato per chi vuole raggiungere la stazione o il centro, il sottopassaggio è stretto, senza percorsi dedicati alle bici ed è stato luogo di numerosi incidenti anche gravi con morti e feriti. Uno dei luoghi più pericolosi della città su cui è difficile trovare una soluzione a meno di non decidere di limitare il traffico automobilistico a una sola corsia, o di progettare un passaggio sopraelevato rispetto alla sede stradale per pedoni e ciclisti, cosa che ridurrebbe tra l’altro la pendenza di salita/discesa.

4 – Ciclabile di via Varese – distributore ENI

Qui è stata fatta, negli scorsi anni, una ciclopedonale dipinta di rosso, come se fosse una ciclabile, che ha creato numerose proteste tra i cittadini proprio per il fatto di essere realizzata in maniera equivoca. Anche la soluzione ciclopedonale che passa davanti al benzinaio, con un lungo passaggio zebrato, non è ideale.

5 – Via Varese

Pur essendo molto larga, via Varese non ha in questo tratto un vero percorso ciclabile ma una pista ciclopedonale solo da un lato, con il risultato che pedoni e ciclisti si ostacolano. Abbiamo segnalato all’amministrazione comunale attuale e precedente la possibilità di realizzare una pista ciclopedonale in calcestre tra i platani e il muro di cinta delle aree dismesse.

6 – Ciclabile per Gerenzano

I lavori sono ancora in corso, ma la ciclabile verso Gerenzano, in carico al comune limitrofo, è tutt’altro che ideale, con numerose intersezioni non risolte, ostacoli sul tragitto e posizionata da un solo lato. I collegamenti intercomunali sono fondamentali per garantire il flusso di bici verso luoghi d’interesse, come per esempio le scuole o la sede di lavoro.

7 – Cavalcavia di viale Rezia

Zona recentemente soggetta a lavori, questo cavalcavia porta verso una delle aree più isolate della città. Ulteriore dimostrazione di quanto la ferrovia e le infrastrutture siano impattanti per l’uso della bici a Saronno.

8 – Cavalcavia di via Volonterio

Un altro punto di passaggio fondamentale sopra la ferrovia con gravi problemi di sicurezza, e dove si sono verificati molti incidenti gravi, anche di recente. C’è una ciclopedonale da un solo lato, quello verso le scuole, che s’interrompe bruscamente ed è troppo stretta per essere fruita dalle bici. Inoltre, la sosta selvaggia delle auto per accompagnare e ritirare i figli dal liceo classico crea moltissimi problemi. Tutti risolvibili se molti di loro utilizzassero, come capitava anni fa, la bici.

9 – Via Volonterio / Colombo

Arteria fondamentale per attraversare la città, questo percorso è sostanzialmente privo di una pista ciclabile dedicata. Solo in via Colombo esiste da un solo lato una ciclopedonale poco utilizzata.

10 – Via Legnani

Percorso di contatto tra il centro e la periferia nord, prossima all’oratorio, alla struttura di Padre Monti, alle scuole e all’ospedale. Questa strada viene spesso percorsa contromano dai ciclisti che vogliono uscire dal centro. Un contromano vietato e pericoloso ma che a oggi è una soluzione a una viabilità che obbligherebbe altrimenti a girare attorno all’ospedale per raggiungere via Colombo.
Anche il percorso nel senso di marcia delle auto, è pericoloso per via dei restringimenti, delle auto e furgoni che posteggiano sporgendo verso il centro della carreggiata, per il fatto che è in discesa e alcune macchine vi transitano a velocità ben superiori ai 50 km/h. Sarebbe auspicabile limitare la velocità a 20 Km/h a partire dalla piccola cappella posta nel muro di cinta.

11 – Via Pellico / Piazza Borella

Emblema degli interventi fatti senza coraggio, il tratto tra via Pellico e piazza Borella prevedeva in fase di progetto una ciclabile dedicata che potesse permettere a tutti i ciclisti della Cassina di raggiungere facilmente il centro. Si è optato invece per una ciclopedonale da un lato solo, stretta, dove ciclisti e pedoni si ostacolano, pregiudicando così l’uso della bici. La ragione? Non cancellare 13 posti auto.

12 – Via Miola

Tratto nevralgico per gli attraversamenti Nord / Sud, via Miola conduce verso luoghi d’interesse importanti, come la Piscina, la scuola elementare Pizzigoni, il campo sportivo, l’ex-Bocciodromo, la parrocchia Regina Pacis con l’oratorio. Non è prevista una pista ciclabile dedicata e i marciapiedi sono molto stretti, nonostante sia accesso obbligato a tutti questi servizi. Recentemente, nelle strade del quartiere è stato anche abolito il limite di 30 km/h.

13 – Fine di via Roma

Forse la più utilizzata dai saronnesi. La ciclabile di via Roma è un esempio di “doppio senso ciclabile” con larghezza inadeguata, su una via a senso unico dove le auto transitano veloci. La rendono molto pericolosa gli attraversamenti delle auto che svoltano sulla destra in via Visconti o che si immettono da via Carugati o che transitano verso il centro nei pressi di villa Gianetti, tagliando la strada ai ciclisti provenienti dal centro che si immettono sulla ciclabile. Manca inoltre l’innesto sulla rotonda di via Piave. Chi esce da via Roma, infatti, non sa come proseguire e finisce spesso per dover passare sul marciapiede per tutelare la propria sicurezza.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 28 Settembre 2017
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