Morti in ospedale, arrestati medico e infermiera
Cinque le morti sospette finite nell'ordinanza di centinaia di pagine firmata dal giudice per le indagini Preliminari Luca Labianca del Tribunale di Busto Arsizio
In manette gli amanti diabolici dell’ospedale di Saronno, un medico molto stimato e un’infermiera dalla vita apparentemente normale. I Carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Saronno comandato dal luogotenente Salvatore Carrà hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un medico e di una infermiera che hanno operato per alcuni anni nella struttura sanitaria saronnese, con l’accusa di omicidio.
La richiesta è del sostituto procuratore bustocco Cristina Ria che sta indagando su alcuni casi di morti sospette all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale saronnese dove lavorava il medico. Coinvolto – tra le vittime – anche il marito dell’infermiera.
L’OPERAZIONE
Le perquisizioni e gli accertamenti patrimoniali sono partiti oggi, martedì 29 novembre: impegnati i carabinieri di Saronno, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese, un consulente informatico e tre ausiliari per le acquisizioni e gli accertamenti sui computer. In manette sono finiti Leonardo Cazzaniga (60enne di Rovellasca) medico anestesista, e Laura Taroni, infermiera (40enne si Lomazzo, madre di due figli): tra i due indagati è stata accertata una relazione sentimentale. Oltre ai due arrestati sono stati notificati gli avvisi di garanzia ad altre dieci persone che avrebbero avuto un ruolo nel coprire la vicenda a vario titolo. Si tratterebbe di medici, dirigenti sanitari e amministrativi.
(Immagine presa da Facebook)L’ordinanza di custodia cautelare è stata disposta dal Giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio su richiesta della Procura della Repubblica in data 21 novembre. Oltre che ai domicili dei due indagati sono state eseguite perquisizioni negli ospedali di Angera, Busto Arsizio e Saronno.
I REATI CONTESTATI
Al medico anestesista, già in servizio presso il Pronto Soccorso di Saronno ed ora trasferito, sono contestati gli omicidi di quattro anziani pazienti. Alla donna (anche lei impiegata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno ed ora trasferita ad altro ufficio) e al medico è contestato anche l’omicidio del marito della stessa infermiera.
GLI OMICIDI DEI PAZIENTI
I quattro omicidi, secondo l’accusa, sarebbero stati commessi solo dal medico il 18 febbario 2012, il 30 aprile 2012, il 15 febbraio 2013, il 9 aprile 2013. Erano tutte persone anziane e malate, alle quali il medico avrebbe, sempre secondo l’accusa, somministrato dosi letali di farmaci per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione tra loro. I farmaci utlizzati sono stati: clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina. Dalle indagini è emerso che il medico usava riferirsi ad un proprio “protocollo” per il trattamento dei malati terminali. È escluso il movente economico.
L’OMICIDIO DEL MARITO DELL’INFERMIERA
Il marito dell’infermiera sarebbe stato ucciso, secondo le indagini, il 30 giugno 2013 con l’obiettivo di eliminare ogni ostacolo alla relazione tra i due. Secondo l’accusa, i due amanti hanno somministrato all’uomo (45 anni, residente a Lomazzo e titolare di un’azienda agricola) farmaci incongrui rispetto alle sue reali condizioni di salute per un lungo periodo, debilitandolo sino a condurlo alla morte.
LE INDAGINI
Tutto è partito dopo la denuncia di un’infermiera nel 2014. A condurre le indagini il nucleo operativo dei carabinieri di Saronno coordinato dal capitano Regina, ex comandante della compagnia saronnese. Gli accertamenti patrimoniali e ulteriori indagini sono stati condotti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese.
Sono state acquisite informazioni, documenti, file audio, intercettazioni telefoniche e ambientali. Sono stati anche acquisiti i documenti informatici relativi a tutti i decessi avvenuti durante i turni di servizio del medico arrestato dal 1 gennaio 2011 ad oggi. Sono stati condotti accertamenti su otto casi sospetti di morti all’interno dell’Ospedale di Saronno trattati dal medico del pronto soccorso indagato. È stata disposta una consulenza medico legale collegiale e sono stati individuati quattro casi in cui la somministrazione di farmaci è risultata incongrua ed è stato individuato il nesso di causalità tra la somministrazione dei farmaci e la morte dei pazienti stessi. In alcuni casi non è stato escluso che il paziente, dato il suo stato di salute, sarebbe morto comunque nonostante l’avvenuta somministrazione incongrua di farmaci. Le indagini hanno anche escluso il concorso di personale dell’ospedale di Saronno. Non sono ipotizzati casi di omicidio successivi al maggio 2014 ma non è da escludere che altre vittime, precedenti a quella data, possano emergere dalle indagini.
GLI INDAGATI
Il direttore sanitario e medico dell’Ospedale di Saronno e il direttore del reparto operativo del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno sono indagati per omissione di denuncia e favoreggiamento personale in relazione all’attività della commissione interna che ha valutato, nel 2013, i casi di decessi sospetti avvenuti durante i turni del medico arrestato. Entrambi hanno fatto parte di tale commissione. Entrambi sono stati invitati a presentarsi per l’interrogatorio con informazione di garanzia per i reati sopra indicati.
Due medici in servizio presso il reparto operativo del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno sono stati indagati per il reato di falso ideologico in atto pubblico in concorso con il medico e l’infermiera. Le perquisizioni nei loro confronti è stata effettuata per ricercare elementi di riscontro all’omicidio del marito della donna arrestata. Entrambi erano già stati interrogati nel corso delle indagini.
Avvisi di garanzia sono stati spiccati anche nei confronti del direttore dell’azienda ospedaliera dell’ospedale di Busto Arsizio all’epoca dei fatti, che ha istituito la commissione interna; di tre membri della commissione interna (un medico legale, uno specialista in anestesia e rianimazione e al responsabile del Servizio Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale) sempre per i reati di omissione di denuncia e favoreggiamento personale; un ulteriore medico del pronto soccorso, per il reato di omessa denuncia in relazione all’omicidio di uno dei pazienti contestato al medico arrestato; un medico di un reparto specialistico per omissione di denuncia in relazione a uno degli omicidi di pazienti contestati al medico arrestato; un altro medico di un reparto specialistico per il reato di falso ideologico in relazione a certificati medici riguardanti gli aspetti assicurativi del decesso del marito dell’infermiera arrestata.
Sono in corso indagini preliminari nei confronti di un militare dei carabinieri della compagnia di Saronno, per il reato di omessa denuncia in relazione a fatti collegati all’omicidio del marito dell’infermiera.
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