Lavoratori in sciopero al magazzino Bennet: “Trasferiti da Bergamo senza motivo”
Sei lavoratori hanno protestato giovedì mattina di fronte ai cancelli della piattaforma logistica e chiedono l'intervento della direzione nella vertenza con la cooperativa che gestisce i trasferimenti
«I lavoratori hanno scioperato perché è stato chiesto incontro con la direzione Bennet del magazzino, perché ci aiuti nel confronto per questi 6 lavoratori che ogni giorno devono venire a Origgio da Bergamo». Con questa parole Sergio Caprini della Slai Cobas spiega la protesta che giovedì 3 novembre hanno attuato sei lavoratori della piattaforma logistica Bennet di Origgio.
«Nel Bergamasco abbiamo una vertenza abbastanza significativa per 200 lavoratori in un paio di magazzini che ci sono da quelle parti e che sono gestiti da un consorzio di cooperative. Consorzio presente anche all’interno del magazzino di Origgio – spiega Caprini -. Questi usano spesso il sistema dei trasferimento come forma di pressione e vessazione ai lavoratori che non si sottomettono alle loro logiche. Oggi abbiamo 6 lavoratori che dalla bergamasca vengono mandati a Origgio senza una particolare mansione produttiva. Con questo sciopero di oggi vogliamo chiedere l’intervento della direzione del magazzino Bennet, chiediamo di essere sensibile a questo problema, che non restino in silenzio».
Questo il testo della lettera che i lavoratori hanno mandato alla direzione Bennet:
Considerando che diversi lavoratori nostri iscritti, senza motivazioni tecnico produttive, contro la loro volontà, vengono mandati a 70 km di distanza senza mezzi, senza rimborsi, quando i mezzi delle cooperative trasportano quotidianamente lavoratori anche alla vostra piattaforma lavoratori non iscritti al nostro sindacato;
che questo avviene nonostante la loro funzione nell’organizzazione della piattaforma di origgio a quanto ci viene riferito, sia nella quasi totalità dei casi sostanzialmente ininfluente;
che tutto questo può solo essere considerato un’azione di ritorsione contro lavoratori che rivendicano lavoro e diritti;
chiediamo un incontro urgente per trovare una soluzione a questa situazione inaccettabile e fintanto che tutto ciò non si ferma, per discutere delle loro condizioni di impiego presso la piattaforma, del rispetto dei diritti e della loro dignità, delle condizioni economiche, della salvaguardia della loro salute e sicurezza ricordando anche che la precedente richiesta di informazioni, avanzata, dopo un brutto infortunio capitato ad un lavoratore del gruppo è rimasta senza una vostra risposta risposta.
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