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Viaggio nel mondo Caronnese

Ecco chi è il prossimo avversario del Varese. Da anni ai vertici della Serie D, una dirigenza capace e competente e quel rifiuto alla Lega Pro

caronnese calcio

Da anni la Caronnese è una delle realtà più importanti del calcio varesotto e questa estate ha rischiato di essere l’unica squadra a rappresentare la nostra provincia tra i professionisti. Una compagine che non ha mai raggiunto i “pro”, ma che come struttura societaria, idea di calcio e capacità lo è da anni nonostante il basso profilo che la contraddistingue in positivo.

La Caronnese domenica 23 ottobre (ore 15) ospiterà il Varese per l’ottava giornata del girone A di Serie D e cogliamo l’occasione per analizzare il mondo rossoblu, dalla dirigenza alla squadra, passando per l’allenatore, la storia in Serie D e i perché a quel “no” al ripescaggio tra i professionisti.

SOCIETÀ – Il presidente della Caronnese è Augusto Reina, amministratore delegato e proprietario con la sua famiglia della Illva Saronno (Industria Lombarda liquori vini e affini), ovvero la società che produce e vende il celeberrimo Amaretto Disaronno. La linea guida della società che ha nell’umiltà, nel lavoro “piedi per terra” e nella cura dei giovani, arrivano direttamente da lui e dai suoi collaboratori, a partire dai vicepresidenti Angelo Volontè e Pierluigi Galli. L’amministratore delegato è Roberto Fici, il direttore generale Luca Vannini, mentre il direttore sportivo è Walter Vago.

unendo energia caronnese augusto reina giuseppe pirola

LA STORIA RECENTE – Dalla stagione 2009-2010 milita nel campionato di Serie D, inizialmente con il nome di CaronneseTurate, dall’accordo tra Caronnese e Turate Salus. Sin dal primo anno di Interregionale le ambizioni sono state alte, sfiorando i playoff sin dall’esordio. Dal secondo anno – 2010-2011 –, il Turate si è staccato dalla collaborazione e la Caronnese ha proseguito il proprio cammino da sola, dimostrando di poter fare benissimo anche da sola, raggiungendo i playoff già al secondo tentativo. Nelle due stagioni successive, nonostante gli ottimi gironi di andata, gli spareggi promozione rimangono un sogno svanito per pochi punti. Dal 2013-2014, con l’arrivo in panchina di mister Marco Zaffaroni si registra il cambio di rotta: playoff conquistati sia alla prima stagione, sia alla seconda, alla terza – l’anno scorso – il secondo posto in campionato e la vittoria degli spareggi consentono alla Caronnese di aggiudicarsi la Lega Pro, con il primo posto nel ranking per i ripescaggi, ma rinunciando ai professionisti. Tema che affronteremo tra poco. Sponsor della società è Unet Energia del presidente Giuseppe Pirola, che è di Caronno Pertusella, da questa estate è anche entrato a fare parte del consiglio di amministrazione.

LA SQUADRA – Il direttore sportivo Walter Vago sta compiendo un ottimo lavoro in questi anni, riuscendo sempre a creare un ottimo mix tra calciatori di esperienza e giovani in rampa di lancio, ma capendo soprattutto che a fare la differenza in Serie D non sono (solo) gli esperti, ma avere giovani pronti e che qualitativamente possono fare la differenza. Uomo perno della formazione rossoblu è il capitano Federico Corno, che a Caronno Pertusella ha trovato una seconda casa e che per rimanere alla corte della Caronnese ha rifiutato più volte i professionisti, perdendo forse qualche treno interessante per la sua carriera. Corno è una vera e propria bandiera, vestendo il rossoblu dall’Eccellenza nel 2008-2009 e che da allora ha totalizzato 108 gol in 234 presenze. Un altro punto forte è l’attaccante altoatesino Denis Mair, un bomber che dopo i 16 gol della passata stagione, quest’anno è già a quota 6 in sette gare.

caronnese

IL MISTER – Dopo i tre anni di Marco Zaffaroni ricchi di soddisfazioni, il compito nelle mani di Marco Gaburro è tutt’altro che semplice, dovendo gestire un’eredità scomoda. Il tecnico, che vanta ancora il record di essere stato il più giovane allenatore di sempre in Lega Pro, dopo un inizio promettente con il quasi colpo a Matera in Coppa Italia, ha passato un momento di alti e bassi. L’allenatore si è messo in discussione in prima persona, cambiando il modulo e cercando lo schema ideale per far rendere al meglio la propria formazione.

IL “NO” ALLA LEGA PRO – È stato il caso dell’estate: mentre il Varese cercava il gemellaggio con lo Sporting Bellinzago pur di arrivare in Lega Pro saltando la Serie D, parallelamente la Caronnese, che è stata ripescata tra i professionisti, ha declinato il salto di categoria. Una decisione che ha lasciato diverse perplessità, anche perché la società da anni investe con lo scopo di raggiungere quel traguardo. Vedendo però la decisione con la lente della società rossoblu, è più che condivisibile: “Ogni passo deve essere fatto al momento giusto e con i nostri mezzi”. Questo è il pensiero della società di Caronno Pertusella, che prima di fare il grande salto vuole avere tutte le basi a posto, iniziando dal “Comunale“ di Caronno Pertusella, la casa della Caronnese, che si sta trasformando da campo sportivo a stadio.

calcio caronnese

IL CAMPIONATO IN CORSO – La Caronnese attualmente è in zona playoff con 12 punti, ma l’inizio è stato a rilento, pur senza sconfitte. Nelle prime quattro gare i rossoblu hanno raccolto tre pareggi per 2-2 (Bustese, cuneo e Folgore Caratese), con l’unico successo il 2-1 sul Verbania. La vittoria 3-1 a Inveruno sembrava essere la svolta, ma la sconfitta interna 1-0 contro il Borgosesia ha rimesso in discussione il buon momento. Nell’ultima gara però Corno e compagni hanno giocato la loro miglior prestazione, andando a vincere 4-0 in casa dell’OltrepoVoghera (doppietta di Mair, rete di Luca Giudici e rigore del capitano), e ora sono pronti per ospitare il Varese con il coltello tra i denti.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 19 Ottobre 2016
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