«La destinazione dell’edificio è per utilizzo scolastico, non può essere usato come dormitorio». Il sindaco Alessandro Fagioli è intervenuto giovedì mattina, a margine di un incontro all’azienda Sanofi di Origgio, per sottolineare il proprio dissenso per l’arrivo dei 32 profughi nell’edificio della ex sede distaccata del Liceo Grassi di Saronno.

La struttura, di proprietà di una congregazione di suore di Como, è gestita dalla Caritas che ha affidato la gestione dei richiedenti asilo alla cooperativa Intrecci. Ma il primo cittadino, che come area politica appartiene alla Lega Nord, non ci sta ad avere sul territorio quelli che lui definisce “clandestini”. «Ho scritto una lettera alla proprietà per sottolineare che risulta pervenuta in Municipio nessuna richiesta di lavori di sistemazione dello stabile, tantomeno non risulta sia stat0 richiesto un cambio di destinazione d’uso dello stabile».

I richiedenti asilo dovrebbero entrare nell’edificio il 1° aprile, come annunciato in processione venerdì scorso dal parrocco di Saronno. «Se dovesse essere confermato l’arrivo dei clandestini – conclude il sindaco – non vorrei essere costretto a dover segnalare alla questura la situazione che riterrei abusiva».