Lunedì 21 dicembre è stata una giornata “da bollino rosso”, per l’inquinamento da Pm10. Il colore rosso scuro infatti individua – secondo la scala elaborata da Arpa – le stazioni di rilevazione in cui si è registrata una concentrazione di polveri Pm10 tra 76 e 100 microgrammi per metrocubo, a fronte di un livello d’allarme fissato a 50: a Gallarate in centro si tocca quota 99µg/mc, a Ferno 90, poco meglio a Busto (centralina periferica di Borsano) con 78. Saronno (dove nei giorni scorsi sono stati esposti anche striscioni di protesta) è a quota 86. Concentrazioni uguali se non più alte di quelli che si registrano nel centro di Milano, che ora è “Area C” con conseguente diminuzione delle polveri in strada (peggio va in prima periferia, Città Studi).

E anche Varese – che nei giorni scorsi si “salvava” per poco – è ora oltre i limiti, con 67µg/mc (poco meglio dei 70 di Como).

A metà di settimana scorsa avevamo chiesto ai sindaci e assessori delegati: i principali Comuni della provincia finora non hanno previsto nessuna misura aggiuntiva rispetto a quelle consuete (solo Gallarate ha previsto limitate, ulteriori limitazioni per i veicoli “inquinanti”, estendendole anche ai Diesel Euro 3). Legambiente  e Amici della Terra hanno invece chiesto proprio ai sindaci di prevedere un piano straordinario, di fronte all’emergenza permanente. Appena fuori provincia, Legnano ha varato lunedì misure straordinarie, tra cui c’è anche la gratuità dei mezzi pubblici comunali (autobus), mossa invece non presa in considerazione in provincia di Varese.

La Regione quest’anno ha introdotto l’estensione delle limitazioni ai veicoli inquinanti anche a Varese e Comuni circostanti.