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“Sull’illuminazione pubblica numeri da verificare”

Intervento di Enrico Testi, consigliere comunale di Uboldo Civica, a commento della risposta all'interrogazione a risposta scritta sull'illuminazione pubblica

enrico testi uboldo

Intervento di Enrico Testi, consigliere comunale di Uboldo Civica, a commento della risposta all’interrogazione a risposta scritta sull’illuminazione pubblica: 

Qualche volta la tempestività è un curioso elemento in politica. Infatti, il giorno stesso della pubblicazione sulla stampa del nostro intervento sull’illuminazione pubblica, dove chiedevamo notizie della risposta all’interrogazione presentata da Uboldo Civica e che attendavamo da mesi, è arrivata la risposta. Non crediamo certo che sia una coincidenza, perciò ci domandiamo se per ottenere risposte sia necessario sempre spingere sull’opinione pubblica, o se invece sia utile che l’Amministrazione torni alle regole e al rispetto delle forze di opposizione.

Anzitutto ci preme chiarire che la critica mossa da Uboldo Civica non riguarda l’utilità della riqualificazione dell’illuminazione pubblica e del conseguente risparmio in termini di minor consumo energetico che ciò produrrà, la critica è basata sul metodo di costruzione e assegnazione del bando pubblico, sui disagi dovuti all’esclusione di troppe vie dal progetto (in particolare via V giornate di Milano, vicolo Cavour, vicolo dei Mille, via Alberto da Giussano, vicolo Benedetto Croce, classificate come «strade pubbliche comunali» fin dagli anni ’80 e ’90) e sulla mancanza di chiarezza rispetto alle norme giuridiche che l’Amministrazione Comunale ha adottato per determinare tali scelte.

La risposta all’interrogazione, infatti, ancora non chiarisce se l’Amministrazione abbia tenuto conto delle sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato segnalate da Uboldo Civica e che appaiono contrastare con la scelta del Comune nell’esclusione di molte vie. In realtà la risposta non fa che rimandare ad una relazione tecnica allegata ad una delibera di cui già eravamo a conoscenza, che non chiarisce definitivamente ma da cui si intuisce che l’esclusione di alcune vie dipenda dal nuovo Piano di Governo del Territorio approvato dall’attuale Amministrazione. Insomma rimane una risposta a metà.

Certo poi che se una parte del paese, per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, viene escluso dalle competenze del Comune, ciò determina un risparmio aggiuntivo, che inevitabilmente però determina anche un disagio per i cittadini che si vedono privati dell’illuminazione delle vie, a meno che non paghino l’intervento e i costi di manutenzione e consumo di tasca propria. Va anche ricordato che l’illuminazione pubblica è il primo elemento per una maggiore sicurezza e spegnere luci, in questo caso non è certo positivo.
Rispetto ai vantaggi economici che questa operazione potrà rendere, ci siamo per ora limitati a descrivere soltanto le cifre indicate nella convenzione. Per arrivare ad una valutazione effettiva occorrerà attendere l’evoluzione negli anni della convenzione, poiché vale sempre il principio che: “è la somma a fare il totale” ed abbiamo già assistito al cambio di regole in corso d’opera per altre situazioni.

Vogliamo concludere con una considerazione. I cittadini nel maggio del 2014 hanno votato per eleggere un’Amministrazione che si occupasse dei problemi di carattere generale, non per trovarsi a dover risolvere i problemi attraverso soggetti privati esterni. La gestione della cosa pubblica non è una mera questione di millesimali da riunione di condominio.

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Pubblicato il 27 Ottobre 2015
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