Ex Macello, Telos al lavoro per una lunga occupazione
Mentre decine di giovani stanno ripulendo lo stabile abbandonato di proprietà di privati, il sindaco condanna l'accaduto: "Già parlato col Prefetto, non tolleriamo certe attività"
«Non tolleriamo più occupazioni di stabili al di fuori della legalità. Ho già fatto una telefonata al Prefetto di Varese esponendo la nostra posizione e ora stiamo tenendo monitorata la situazione». Il sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli, eletto da meno di un mese, si trova a dover fronteggiare una nuova massiccia occupazione del centro sociale Telos, i cui giovani anarchici hanno preso possesso nei giorni scorsi dell’ex macello pubblico, oggi di proprietà di privati e dismesso da tempo.
Martedì mattina erano già una ventina i ragazzi presenti al nuovo centro sociale abusivo. Ingresso chiuso, si apprestavano a proseguire nei lavori di pulizia e nella sistemazione del capannone che, nel loro intento, come annunciato sulla loro pagina Facebook, diventerà una lunga occupazione, con date già programmate per concerti, cineforum e incontri. Proprio all’ingresso, come se fosse una sfida, la scritta: “Fagioli, uno di noi”.
Il sindaco Fagioli però sembra non voler vivere un’altra occupazione come quella che per cinque anni ha contraddistinto l’amministrazione che lo ha preceduto, con l’immobile dismesso di via Milano che era diventato sede del centro sociale. «Essendo di proprietà privata aspettiamo che presentino la denuncia ai carabinieri, ma finchè non c’è non possiamo considerarla un’occupazione – spiega il primo cittadino –. Siamo quindi in attesa della decisione della proprietà dello stabile: in caso di denuncia si muoveranno gli organi preposti nei modi e nei tempi che riterranno più adeguati. Nei giorni scorsi comunque ho già chiamato il Prefetto di Varese segnalando che Saronno non tollera più certe tipologie di attività».
Sulle motivazioni che hanno portato i giovani a occupare lo stabile, Fagioli sottolinea che la sua amministrazione vuole avviare una nuova politica degli spazi per i giovani: «Capiamo che ci sia bisogno di spazi per giovani. Lo “Spazio anteprima” ha dato opportunità in questo senso nel corso degli anni, è nato sotto l’amministrazione Gilli e quando ero assessore provinciale. Col tempo si p chiuso in se stesso, mentre noi vorremmo che quella sede fosse più logistica e che riuscisse e creare eventi anche nel resto della città, non solo tra quelle mura. Questo potrebbe essere un primo passo per fronteggiare la situazione degli spazi per i giovani. Detto ciò siamo fermamente contrari agli spazi autogestiti: chi vuole uno spazio se lo deve comprare o affittare all’interno di un percorso di legalità creando un’associazione o una società».
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