Le sculture di Claudio Borghi in mostra alla Torre Colombera
“Dalle cinque alle sette”, sculture di Claudio Borghi dal 2010 al 2014. È la mostra che è in programma dal 28 Settembre al 19 Ottobre in Torre Colombera, con inagurazione alle 17 di domenica
![](https://www3.varesenews.it/immagini_articoli/201409/BORGHI 5_3750.jpg)
È questa una mostra volta a celebrare il bisogno d’intimità e dolcezza, di momenti sereni e di piccole cose. Di fronte alle opere di Claudio Borghi il soggetto riscopre le sue qualità più umane, la sua fragilità, la sua piccolezza. Nell’isola di questa mostra, sperduta nel frenetico e caotico mare della società contemporanea, la lentezza ritrova la sua ragion d’essere, il suo valore; e l’arte, giocando tra i pieni e i vuoti nell’essenzialità della materia, parla qui del nostro profondo bisogno d’ironia, di pazienza, di tolleranza, di gentilezza e umiltà.
Le opere, quasi tutte in acciaio corten, dislocate sui piani della torre sono presenze dialoganti che disorientano pensieri e sguardi ricreando l’atmosfera magica di un bosco o di un giardino: chi arriva non è portato a soffermarsi minuziosamente sui dettagli di una singola struttura ma è invitato a dondolarsi nella leggerezza soave di un sentimento di timidezza, di silenzio e tenerezza. L’allestimento, rigorosamente realizzato e studiato da Borghi, è quindi anch’esso opera d’arte perchè, senza che le sculture siano imprigionate in rigide e determinate installazioni, conferisce alla mostra un senso preciso.
Qui il metallo, forgiato dalle mani e dall’interiorità dell’artista, si fa leggero, sottlile, bianco; si tinge d’azzurro e nella sua nuda semplicità racchiude l’immensità dell’oro, per poi farsi impercettibile ma solido sostegno a delicati fiori – tra quelli riprodotti si celano in verità fiori veri, indistinguibili dagli altri. L’arte torna quindi a parlare di natura, a ricrearla; e questa natura è innanzitutto la nostra, natura umana: un’arte pensata a misura d’uomo perchè non c’è bisogno d’altro rumore, né di boria, ma occorre invece non prendersi troppo sul serio e riscoprirsi nella propria semplicità. “È per questo” – fa notare l’artista – “che le opere non sono mai troppo alte, ma all’altezza dei nostri sguardi: esse devono essere vissute, toccate, penetrate, sentite… dopo tutto non sono altro che pezzi di metallo”.
Orari di apertura:
Giovedi – Sabato 16,00 / 19,00
Domenica 10,00 /12,00 – 16,00 /19,00
Domenica 10,00 /12,00 – 16,00 /19,00
Info 0331- 614801
Ufficio stampa 3403608461
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