Cacciato da casa sua dopo 29 anni
L'assurda storia di Giuseppe Melis, artigiano edile, che per una serie di cavilli legali si è visto consegnare dall'ufficiale giudiziario il foglio di sgombero: "Non so dove andare, mi hanno lasciato solo"
Ventinove anni dopo essere entrato nella sua casa rischia di essere cacciato per una serie di cavilli legali. È la storia assurda di Giuseppe Melis, 62 anni, artigiano edile di Caronno Pertusella. riavvolgendo il nastro del tempo, si deve andare al 1985, quando Melis eseguì dei lavori per un’impresa immobiliare: in cambio della sua prestazione, non potendo pagarlo, l’impresa stessa gli offrì uno degli appartamenti in permuta. Melis accettò, ma l’impresa fallì e per entrare in possesso della casa in un condominio di via Pio XI a Caronno Pertusella dovette attendere un lungo iter fatto di passaggi dal curatore fallimentare (compresa l’emissione della fattura della quietanza che attestava il pagamento dell’appartamento), transazioni e mediazioni, fino ad arrivare al rogito, firmato da notaio nel 1999. Nel 2000 Melis entrò nella sua casa, ma la banca creditrice del mutuo che gravava sullo stabile si è messa di traverso e ha rifiutato di togliere l’ipoteca dall’appartamento in questione affermando di vantare ulteriori crediti, spalleggiata dal curatore fallimentare, tornato sui suoi passi. Per tre gradi di giudizio, fino in Cassazione, i vari tribunali hanno dato ragione al curatore fallimentare, per la disperazione di Melis che lo scorso 12 marzo si è visto entrare in casa l’ufficiale giudiziario (dalla finestra, dopo essere passato dal balcone di un vicino), che ha messo i sigilli all’appartamento. L’artigiano è riuscito a rimandare la data dello sgombero al 7 aprile, ma adesso non sa dove sbattere la testa: «Ho lavorato per tutta la vita, questa è la mia casa, un’altra non ce l’ho – spiega Giuseppe Melis -. Avevo un credito di 160 milioni di lire frutto del mio lavoro e adesso mi tolgono la casa. Dove andrò? E giustizia questa? È possibile che non ho diritti? Mi dicono tutti che mi hanno fregato, ma nessuno mi dà alternative valide. Sono disperato. Il curatore fallimentare ha venduto all’asta la mia casa senza nemmeno interpellarmi, pur essendo io creditore privilegiato. Andrò a dormire nell’androne dello stabile, non ho altro posto dove andare».
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