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In una fredda serata invernale la Sezione AIA di Saronno ha offerto ai suoi associati una lezione tecnica di straordinaria importanza. Un momento di confronto con un arbitro della Can B:
Filippo Merchiori della sezione di Ferrara. «Questi momenti – ha esordito Merchiori – mi arricchiscono dal punto di vista personale. Sono fondamentali per la crescita e per questo mi complimento con l’Associazione Italiana Arbitri per l’iniziativa. Permettere a noi arbitri di conoscere le realtà sezionali è bellissimo e fondamentale». L’arbitro ferrarese, 35 anni al quarto anno di serie B, ha invitato fin da subito gli associati ad essere curiosi, a fare numerose domande, auspicando per una lezione tecnica aperta e basata sui dialogo. «Prima ho parlato col presidente della Sezione Davide Rosio – ha proseguito Merchiori – e reputo che sia un’ottima idea quella della Sezione di Saronno di riprendere le partite dei propri associati. Permette di rivedersi e di fare della sana autocritica. Proprio questa è una delle parole chiave, insieme all’umiltà.
Senza l’autocritica e l’umiltà non si va da nessuna parte». L’arbitro ferrarese ha colto l’occasione per presentare la sua esperienza concreta: «Ho iniziato ad arbitrare a 16 anni, quasi per gioco. Mi ero fatto male al ginocchio e non potevo continuare a giocare a calcio. Il momento di svolta l’ho vissuto a 18-19 anni, dopo un periodo di crisi. Il mio ex presidente mi convinse a proseguire e alla fine ha avuto ragione. Io senza la tenacia, l’umiltà e la dedizione non avrei raggiunto alcun obiettivo e questo vale per chiunque. Serve tanta grinta e determinazione per potersi affermare, per ribaltare qualsiasi pronostico. Il che non significa che bisogna sperare che l’altro collega si faccia male per sostituirsi a lui. Siamo una squadra e si vince tutti assieme». Nel proseguo della serata ha sviluppato un concetto molto importante: «
Ho appreso un grandissimo insegnamento: per diventare arbitri in ambito nazionale bisogna perdere la regionalità. Questo porta a farsi portavoce della sezione in ambito nazionale, rappresentandola al meglio. Ho appreso un’altra lezione – ha proseguito Merchiori – noi possiamo e dobbiamo sbagliare. Solo commettendo errori si impara. Dopo bisogna essere in grado di superare l’errore e questo render grande l’arbitro. Come dicevo prima: sana autocritica».
L’arbitro ha colto l’occasione per complimentarsi col collega Daniele Minelli, della sezione di Varese, presente in sala e con il quale la mattina aveva partecipato alla riunione di dirigenti e capitani della serie A: «E’ un grande arbitro e nel debutto in Serie B ha fatto una grandissima partita. Sono contentissimo per lui. Siamo una squadra e i risultati positivi e negativi sono di tutti. Nessuno deve essere rancoroso o invidioso».
Perché l’arbitro è l’eroe moderno, quello che deve sempre uscire a testa alta. Tenendo a mente certi insegnamenti, momenti di crescita con due grandi arbitri. Lezioni di vita che la Sezione di Saronno e l’Associazione Italiana Arbitri hanno reso possibile.
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