Lunedì riprende la produzione alla Riva Acciaio. Il consiglio dei ministri non ha ancora varato il decreto per permettere lo sblocco del sequestro, ma è stato raggiunto un accordo con le banche, insieme al Ministero dello Sviluppo economico, per poter continuare il lavoro. La notizia, diffusa direttamente da una nota del dicastero, è arrivata nel pomeriggio di venerdì al presidio dell’azienda di Bergamo ed è stata accolta con un’ovazione da parte dei 160 operai presenti.

Stando alla nota il Giudice di Taranto ha assunto i provvedimenti per garantire agli istituti bancari la possibilità di riaprire l’operatività con il gruppo Riva Acciaio, assicurando che i nuovi incassi della società Riva Acciaio non saranno oggetto di ulteriori sequestri e potranno essere utilizzati per il fabbisogno di continuità aziendale. «Grazie al risultato fondamentale raggiunto oggi – ha dichiarato il ministro Zanonato – già da lunedì prossimo 1400 lavoratori potranno tornare sul posto di lavoro. In questi giorni abbiamo lavorato con grande impegno e con la collaborazione di tutti per ottenere questo obiettivo». 

Il blocco della produzione, dovuto a un sequestro preventivo della magistratura legato alla proprietà della Illva di Taranto, aveva lasciato tutti senza parole, perchè la Riva Acciaio aveva lavoro per i prossimi mesi. Lavoro che si è fermato per due settimane a causa di questa situazione. Ora la buona notizia fa tirare un sospiro di sollievo agli operai, che hanno comunque improvvisato un corteo lungo la Varesina, intorno alle 17, per chiedere di chiarire la loro posizione proprio su queste due settimane di stipendio non percepito. 
«Sono notizie che fanno ben sperare rispetto alla ripresa – commenta Otello Amabile della Uilm, dal corteo arrivato fino all’ingresso dell’autostrda -. Hanno detto che gli stabilimenti della Riva da lunedì ripartono, ma saremo ancora in presidio, finchè non saremo sicuri che tutto vada come detto. La soddisfazione è tanta, ma siamo ancora cauti».