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L’assassino della gioielliera e la mania dei soldi facili

Dal passato di Alex Maggio emerge la dipendenza dai videopoker che spesso lo ha portato a chiedere soldi in prestito. Il presente da sfaccendato e l'idea di pagarsi le vacanze vendendo i gioielli rubati a Maria Angela

Per il giudice delle indagini preliminari Luca Labianca si è trattato di poco più di una formalità, la conferma della misura cautelare in carcere per Alex Maggio, autore dell’omicidio di Maria Angela Granomelli, la gioielliera di Saronno trovata morta dopo un violento pestaggio nel suo negozio lo scorso 3 agosto. Maggio, infatti, oltre ad essere reo confesso è stato giudicato capace di reiterare il reato o di fuggire. Ieri, inoltre sono stati svelati i dettagli della complessa indagine che in 25 giorni ha portato all’individuazione dell’autore e del luogo dove si nascondeva, la casa della convivente a Bollate.
La Procura, inoltre, ha svolto accertamenti sui negozi "compro oro" che hanno acquistato i monili sottratti da Maggio, dai quali ha ricavato quasi tre mila euro utilizzati per pagare l’auto a noleggio e la permanenza a Ugento, nota località turistica del Salento. E’ emerso che tutti i negozi coinvolti, sia quello di Bollate che quello in provincia di Lecce, hanno effettuato regolari operazioni di acquisto e registrazione dell’oro ricevuto ed è stato rispettato anche il periodo di dieci giorni che deve intercorrere tra l’acquisto e la fusione del metallo prezioso. Infatti, proprio grazie a questa finestra di tempo, è stato possibile recuperare parte del bottino che l’uomo ha arraffato, ovvero gli ultimi monili venduti nella terza tranche, proprio il giorno prima della partenza dalla località di vacanza per fare ritorno a Bollate. 

La spiegazione data da Alex Maggio agli inquirenti, dunque, sembra perdere forza. Il raptus improvviso non spiega la sua lucidità dopo l’omicidio, il fatto che abbia strappato il pezzo di pantaloncino macchiato di sangue, la decisione di uscire dal retro, la scusa inventata al telefono per farsi venire a prendere dal proprietario dell’autonoleggio. Alex potrebbe essere entrato nelle gioielleria con l’intenzione di commettere un furto con destrezza, magari approfittando di una distrazione della proprietaria impegnata a mostrare i gioielli. Il suo passato, come rivela il padre in un’intervista a "Il Giorno", racconta di una dipendenza dai videopoker e di un incessante bisogno di soldi per coprire le perdite al gioco, fatto che lo aveva completamente trasformato e messo su una cattiva strada. La decisione di partire per una lunga vacanza, il bisogno di affittare un auto per partire con la compagna, potrebbero aver fatto scattare in lui l’idea di rubare qualche gioiello. Ma Maria Angela, forse, aveva mangiato la foglia e non lo ha mai perso d’occhio finchè ha potuto, prima cioè di essere colpita a morte. Il Maggio, infatti, per pagare il noleggio dell’auto si era fatto portare fino ad un "compro oro" di Bollate dallo stesso noleggiatore per cambiare parte dei gioielli rubati in denaro contante, segno evidente del fatto che in tasca non avesse soldi. Un vortice oscuro che lo ha inghiottito e portato a pensare che, in fondo, fare soldi facili era possibile e senza pagare dazio. Un’ipotesi folle che gli investigatori hanno smontato in meno di un mese.

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 03 Settembre 2013
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