«Alex Maggio non voleva commettere una rapina ma non sa spiegare perchè ha colpito Maria Angela Granomelli». Carlo Alberto Cova, nominato difensore d’ufficio del killer della gioielliera di Saronno, arrestato nella tarda serata di mercoledì, smentisce chi sostiene questa versione. Il legale bustocco definisce il 32enne «una persona disperata che svolgeva lavori saltuari come cameriere o operaio e da gennaio era senza lavoro» e racconta quanto ha riferito in nottata agli inquirenti: «Il Maggio ha spiegato di essere entrato nella gioielleria per visionare dei monili durante un’ora libera e ha anche detto di non avere avuto alcuna intenzione di commettere una rapina». Come spiega la decisione di colpire la donna? «Semplicemente non lo spiega, è stato un gesto improvviso che ha commesso senza alcuna logica».  Perchè allora l’ha colpita ripetutamente fino ad ucciderla? «Ha detto che non era sua intenzione ucciderla ma di aver continuato a colpirla perchè lei, dopo il primo colpo col portagioie, ha cominciato a urlare e a dimenarsi». Quindi lo avrebbe fatto per farla smettere? «Ha detto di essersi sentito in preda al panico perchè lei urlava, per questo l’ha colpita». Cova spiega anche che Maggio «sapeva che presto sarebbe stato trovato dagli inquirenti e che stava riflettendo sull’ipotesi di costituirsi ma non aveva trovato ancora il coraggio di farlo». Sul ruolo della convivente, al momento, non è emerso nulla che possa far pensare ad un suo coinvolgimento nella vicenda. L’avvocato si ferma qui ma conferma che l’interrogatorio di convalida dell’arresto si svolgerà sabato davanti al gip Alessandro Chionna.