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Accoltellamento di Caronno, evitato il peggio grazie a un passante

Emergono altri particolari sulla tragica lite tra marito e moglie separati: un 38enne che ha assistito alla scena ha difeso la donna e le ha prestato le prime cure

Se è stato evitato il peggio, forse l’ennesimo femminicidio, lo si deve proprio, oltre all’intervento dei carabinieri, anche all’uomo che ha cercato di fermare l’aggressione alla donna da parte dell’ex marito. È quello che emerge dai nuovi dettagli su quanto accaduto a Caronno Pertusella, nella mattina di lunedì in via Pellico, quando a litigare è stata una coppia di Cadorago. Dalla stazione ferroviaria i due si stavano dirigendo insieme nella casa dove si era trasferita lei, una donna di 47 anni. Lui, un uomo di 50, stava insistendo perchè tornassero insieme, voleva che lei tornasse a casa, che tutto fosse come prima della separazione. Lei ha rifiutato e lui ha tirato fuori un cavatappi, di quelli tascabili con un piccolo coltellino di qualche centimetro a un’estremità. Ha minacciato la moglie, lei ha tentato di difendersi fino a quando lui l’ha colpita per due volte con la parte appuntita. Per la precisione all’addome, provocando due fori nella pancia e la fuoriuscita di sangue.

Una persona, un 38enne di Caronno Pertusella, che ha assistito alla scena ha cercato di intervenire, persino difendendo la donna. Ha cercato di calmare il marito, questi ha ripulito il coltello del sangue della moglie e lo ha messo via, nel proprio marsupio. L’uomo di 38 anni, come spiega il capitano dei carabinieri della Compagnia di Saronno, Giuseppe Regina, ha fatto il suo dovere di buon cittadino: ha soccorso la donna tamponando le ferite e ha chiamato i soccorsi del 118. Sul posto è subito giunta l’ambulanza, oltre al tempestivo intervento degli uomini dell’Arma che erano già nella zona per i normali pattugliamenti.
Il 38enne è poi rimasto con la donna fino all’arrivo dell’ambulanza e delle forze dell’ordine. Lei è stata soccorsa e portata all’ospedale di Garbagnate: all’inizio si pensava che le sue condizioni fossero molto gravi che fosse in prognosi riservata, poi è stata giudicata guaribile in 30 giorni e per il marito è scattato l’arresto per lesioni aggravate. Ora si trova nel carcere di Busto Arsizio.

«Sicuramente l’intervento dell’uomo che non si è girato dall’altra parte è stato fondamentale, come la tempestiva chiamata ai carabinieri – commenta il capitano Regina -. Non si può sapere se altrimenti sarebbe stato un altro caso di cronaca come i troppi che si sentono in questo periodo verso le donne. Il testimone ha fatto il suo dovere di cittadino, con buonsenso e con spirito civico».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 04 Giugno 2013
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