I Carabinieri liberano 25 felini dal gattile lager
Operazione dei militari di Caronno Pertusella in un cascinale dove una donna, temendo che finissero investiti, teneva rinchiusi i gatti che trovava in giro. Le povere bestiole vivevano nei loro escrementi
I Carabinieri di Caronno Pertusella hanno liberato 25 gatti detenuti in condizioni di estremo disagio e sofferenza all’interno di un locale ricavato all’interno del corpo di un edificio situato in un cascinale di Origgio in via Cantalupo. Le povere bestiole vivevano in mezzo ai loro escrementi. La liberazione, avvenuta con il coordinamento del magistrato della Procura di Busto Arsizio Francesca Parola e dell’ausiliario di p.g. Francesco Faragò, è stata effettuata qualche mese fa ma la notizia è stata resa nota in questi giorni al termine di una lunga attività.
Gli animali, cresciuti in maniera selvatica, si sono rivelati inavvicinabili e inadatti ad un trasferimento. Di conseguenza, vista la natura selvatica dei felini rinvenuti, non si è proceduto al sequestro preventivo degli animali (ingestibili in condizioni di cattività) ma bensì alla cattura dei medesimi, mediante idonea attrezzatura (gabbie trappola), al solo fine di sterilizzarli prima del rilascio.
Tuttavia poiché le operazioni di cattura non potevano essere completate in breve tempo si è proceduto al sequestro probatorio di iniziativa (poi convalidato dall’Autorità Giudiziaria) del locale suddetto onde limitare l’accesso al medesimo ai soli ausiliari di PG per procedere alla cattura/identificazione e sterilizzazione dei felini anzidetti nonché alle urgenti opere di pulizia e disinfezione per ovviare alle condizioni igienico-sanitarie sopradescritte. Le catture (con contestuale igienizzazione del locale) venivano quindi poste in essere dai medici veterinari e da una operatrice e si sono protratte per quasi due mesi con conseguente dissequestro del locale stesso e restituzione agli aventi diritto ossia i proprietari del cascinale che le indagini hanno dimostrato essere stati estranei ai fatti.
La responsabilità era invece da ricondursi ad una signora che frequentava il posto e che li aveva catturati in loco con delle gabbie trappola convinta di agire nell’interesse degli stessi (pensava che se fossero rimasti liberi avrebbero potuto perdersi, non trovare cibo, morire investiti, etc) e questo sebbene per la legge è fatto divieto a chiunque di privare i gatti selvatici della propria libertà.
La donna è stata quindi identificata e denunciata per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura e produttiva di gravi sofferenz alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio. Proprio in questi giorni, per impedire il ripetersi di quanto sopra esposto, il Comune di Origgio (VA) ha affidato all’ENPA di Saronno la gestione degli animali riliberati in loco osssia nel loro habitat e contestualmente il PM titolare del procedimento, visto il buon esito delle operazioni, ha concluso le indagini offrendo all’indagata (incensurata) la possibilità di estinguere il reato mediante l’oblazione di una ammenda pari a 5.000E.
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