“Sono nato nell’ex tintoria e non era una Casa Veleni”
La lettera giunta dalla proprietà dell’ex tintoria, l’edificio in parte abbattuto che era stato occupato da per un mese dal “Comitato aut organizzato Saronnesi senza casa”
Pubblichiamo la lettera giunta dalla proprietà dell’ex tintoria di Saronno, l’edificio in parte abbattuto che era stato occupato da per un mese dal “Comitato aut organizzato Saronnesi senza casa”. Edificio poi sgomberato dalle forze dell’ordine la settimana scorsa. Ora la lettera da parte del proprietario, Lorenzo Baldi:
A vicenda forse conclusa, vorrei a titolo personale fare alcune considerazioni essendo nato li, via Bainsizza, in tintoria non in ospedale come spesso accadeva nel 1950. Poi ci sono stato 55 anni passando per primo a Saronno al metano, energia pulita, riscoprendo le tinture con colori naturali, collegandomi subito al collettore consortile per lo scarico delle acque e cercando di eliminare dai cicli produttivi le sostanze inquinanti.
Vedere quindi scritto sulla facciata “Casa Veleni” mi ha particolarmente infastidito: non corrisponde al vero. La tintoria Saronnese è stata una casa per quasi 60 anni che ha dato lavoro a molte famiglie, pagato tutto e tutti, fino a che non ha spento i motori per motivi del tutto logici. Nessun rimpianto. Nella vicenda dell’occupazione abusiva sono entrate in gioco diverse parti. Un Plauso, si dice così, alle Forze dell’ordine che sono intervenute con tempismo intelligenza e discrezione: sono la parte migliore di un paese che non le merita e le paga poco. Sindaco e giunta hanno gestito con molta saggezza una situazione che stava diventando politicamente scottante. Lara Comi: ha fatto il suo, le ho parlato, non ha il mio voto, ma è giovane preparata e ci crede.
Ci credono anche i Telos, li ho visti il giorno dello sgombero e non mi sono sembrati il diavolo, ma attenti che vernici spray, sigarette e birre sono veleni veri che distruggono corpo e cervello. Ma il punto è un altro. Come mai un buon progetto che avrebbe riqualificato la zona, abbellito la città, distribuito soldi agli operatori con tasse conseguenti, lavoro alle imprese coinvolte, oneri di urbanizzazione al comune, dopo circa 8 anni non ha ancora avuto il via libera, pur rientrando nel Piano Casa, riqualificazione di aree medio piccole?
Quanti sgomberi, questo mi pare sia il terzo, con relativi costi a carico della collettività avremmo evitato di fare? Questo deve essere il vero punto su cui aprire una discussione. Alla prossima
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