«Sinceramente leggere certe esternazioni dal sindaco della propria città non so se crea più sdegno o incredulità». Sono le parole di Matteo Romanò, uno dei fondatori della pagina Facebook “Io dico no al 30km/h a Saronno” che risponde ad alcune considerazioni del sindaco Luciano Porro che ha commentato i risultati del questionario comunale, alla domanda che riguarda proprio il limite di velocità. Risultati che davano sostanzialmente divisi i saronnesi.

 

«“Io dico no al 30km/h a Saronno” ha creato non pochi grattacapi all’amministrazione controbattendo ogni loro tentativo di far passare un’ordinanza demagogica per cause giuste, perché  portando non pochi suggerimenti ha creato qualche ripensamento in alcuni degli elementi della maggioranza – spiega Romanò -. Suggerimenti di cui ancora oggi aspettiamo una risposta, visto che ci han detto che stavano analizzando la cosa. Ma qui penso che come al solito sia finito tutto in un cassetto e ciao. Anche se spesso sono stati chiesti nei consigli comunali aperti chiarimenti in merito e le risposte sono sempre state “sì, ci stiamo pensando, stiamo vedendo, stiamo parlando”. Sempre “ando ando” ma mai nulla di concreto».

 

«Con molta sincerità – prosegue amaro Romanò – mi vergogno di essere saronnese se queste sono le parole del sindaco di Saronno! Perché passi che l’opposizione, quando fatta su sani principi e non su ideologie da sempre noia, ma sentirsi implicitamente dire che perché si è giovani si è disinformati e non si comprende l’esatto valore delle cose dà proprio fastidio. E ancor più fastidio lo danno certe dichiarazioni in merito al fatto che la gente sia disinformata. Sì perché se c’è qualcuno che non è disinformato è chi fa critica reale e concreta e non chi fa ordinanze demagogiche. Peccato che questo i sommi regnanti a volte se lo dimenticano».