"La situazione é molto preoccupante e non sappiamo ancora come si possa risolvere". Giuseppe Mottura della Cgil ha terminato nel tardo pomeriggio, insieme a Vincenzo Nisi della Cisl l’incontro con la proprietà dell’azienda Ceriani SPA, lo storico salumificio di Uboldo. L’incontro si é svolto dopo la protesta dei dipendenti che da sette mesi non ricevono lo stipendio. La situazione é evoluta nel presidio dei lavoratori fuori dai cancelli dopo la revoca del tribunale di Busto del concordato preventivo firmato nel 2009.
L’incontro é terminato nel tardo pomeriggio di lunedì: "Siamo molto delusi, i nostri timori sono stati confermati: gli stessi soggetti che dovevano presentare il piano di fattibilità per rilancio dell’azienda, stanno cercando di presentare un nuovo concordato".

"Questi soggetti non hanno preposentato nulla quando c’era la possibilità – proeseguono i sindacati -. Vuol dire che i debiti debiti si sommano a queli già contratti. Tra questi ci sono anche i sette mesi di stipendio per i lavoratori. In un nuovo concordato potrebbero essere congelati. Nel momento in cui questo soggetto presenti delle garanzie saremo più tranquilli ma di fronte alla situazione come è oggi siamo molto preoccupati".

Ecco quindi che i sindacati, in accordo con i lavoratori hanno deciso di presentare un ingiunzione di pagamento, preludio della richiesta di fallimento: "É l’unico modo che abbiamo per tutelarci se non si dovesse ancora giungere a nulla di fatto nelle prossime settimane. Lo facciamo perchè non abbiamo un’altra alternativa. Se nel frattempo qualcuno si fa avanti con proposte concrete per tutelare i lavoratori penseremo a cosa fare".
Intanto i lavoratori garantiscono che il presidio fuori dall’azienda prosegue, mentre venerdì é in programma un’assemblea dei lavoratori dove verranno prese anche delle decisioni sulle possibili nuove azioni di protesta.
Dalla proprietà della Ceriani SPA, al termine dell’incontro non é stato rilasciato alcun commento ufficiale.