Silvano Garbelli ha 60 anni, è sposato, ha una figlia ed è dirigente tecnico in una tintoria. Ma soprattutto è il sindaco uscente e il candidato della Lega Nord anche per questa tornata elettorale, senza alleanze.

Perchè ha deciso di candidarsi?
«Semplicemente perché sono innamorato di questo paese. Prima mi impegnai nel Comitato anti discarica, poi i miei concittadini, con la loro fiducia, mi elessero facendomi un grande regalo. Mi permisero veramente di potermi impegnare per il mio paese cercando di risollevarlo dalla situazione in cui era. Ricordiamoci che Gerenzano era conosciuto come il paese delle discariche, oggi vengono da ogni parte per godere delle bellezze dei nostri parchi. C’era poi la sfida delle bonifiche di ben due discariche. C’era un paese da reinventare, ci sono voluti molti anni. Questa è una delle accuse che ci muovono, l’essere qui da tanto tempo, ma per ridisegnare un paese non ci vogliono pochi mesi, e l’esperienza acquisita è proprio non la nostra debolezza ma il nostro punto di forza perché, in un momento così difficile, noi siamo garanzia di saper traghettare il nostro paese oltre la crisi proprio grazie alla esperienza fatta in questi anni».

I tre punti principali del programma?
«Sociale, l’individua al centro di tutto, dobbiamo garantire, come abbiamo fatto fino ad oggi, prova ne è il milione di euro impiegato nel sociale lo scorso anno, sostegno ed aiuti alle famiglie, al pianeta delle disabilità, agli anziani ed ai giovani. In un momento così difficile dobbiamo proseguire nel dare una risposta concreta a quanti si rivolgono a noi perché, da sempre, la nostra è una politica del fare e non delle parole. I nostri utenti hanno bisogni immediati, quotidiani, a volte primari ed a loro non si debbono raccontare storie, ma si deve solo intervenire. Ambiente, 4 milioni di metri quadrati di verde pubblico e protetto per una migliore qualità della vita. Proseguire nell’opera di tutela e difesa del territorio cercando di dare ancor più centralità all’ambiente». Scuola, nell’istruzione il futuro dei nostri figli. Garantiremo e, ove il bilancio ce lo permetterà, amplieremo il nostro sostegno al mondo della scuola come fatto in questi anni».

Quali i problemi che oggi deve affrontare Gerenzano? Un sogno per Gerenzano? 
«I sogni sono legati ai problemi. Non mi è permesso sognare, debbo fare i conti con un bilancio in attivo che mi porta ad avere, per il Patto di Stabilità, più di 3 milioni di euro bloccati che non posso trasformare in servizi per i gerenzanesi. Ecco, il sogno potrebbe essere che il Governo premi i 143 comuni in tutta Italia virtuosi, ovvero sempre in attivo con i bilanci, di cui noi facciamo parte, dandoci la possibilità di investire. Quindi i nostri problemi, che sono poi quelli di tutti i comuni come il nostro, si potrebbero risolvere se ci fosse permesso di usare i nostri soldi che trasformeremmo in servizi migliori, più puntuali, in più sicurezza e benessere per tutti».