Ancora scossi per i concitati momenti di paura vissuti all’ospedale di Saronno, due impiegati che hanno vissuto in prima persona la tensione dell’allarme bomba raccontano cosa è successo nella lunga mattinata al Cup: «La persona che ha gettato lo zaino e creato l’allarme bomba era seduto su una panchina fuori dal Cup già da un po’ – spiegano due impiegati -. Intorno alle 11.30/11.45 è entrato in un ufficio amministrativo adiacente, chiudendosi la porta alle spalle: aveva occhiali a specchio, cappellino in testa e una mascherina tipo quelle che si usano per la chemioterapia sul volto. Nell’ufficio eravamo in due, io e il mio capo: l‘uomo ha mostrato lo zaino, chiedendo di guardarci dentro. Alla vista di un ammasso di fili il responsabile dell’ufficio gli ha urlato di andarsene. Lui ha provato a schiacciare qualcosa che aveva in mano, minacciando di far saltare tutto. Poi ha buttato lo zaino per terra ed è scappato. A quel punto il responsabile dell’ufficio ha allontano lo zaino, molto pesante, facendolo strisciare per terra e ha urlato a tutte le persone presenti al Cup di uscire all’esterno, per poi avvertire le forze dell’ordine. In quei momenti non ho avuto paura – spiega -. Ora sì, sono molto scosso, siamo tutti scossi».