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“No all’aumento delle tariffe dell’acqua”

La sezione cittadina del Partito socialista chiede chiarezza su quanto accade in provincia

Lo scorso novembre si è tenuta un’assemblea dei sindaci della provincia di Varese per decidere intorno alla costituzione della Società che dovrebbe gestire il ciclo del servizio idrico integrato dell’intera provincia (acque, fognature, e depurazione per intenderci). In quella sede è stato deciso di costituire una società di gestione a capitale interamente pubblico (modello In house). La nuova società dovrebbe assumere la denominazione di "Varese Acque".

Soltanto il sindaco di Saronno Luciano Porro, che i socialisti desiderano ringraziare pubblicamente per il ruolo svolto,  ha denunciato il rischio che quanto si stava decidendo poteva essere un inganno. Infatti, lo stesso presidente della Provincia di Varese non nasconde che dopo la sua costituzione, la società potrà in parte prevedere l’ingresso di soci privati. In questo caso sarebbe un tradimento del referendum e della volontà dei cittadini che vogliono che l’acqua rimanga un bene pubblico.

 

La costituzione del nuovo modello di gestione  che si va prefigurando è naturalmente un scelta estremamente delicata, in quanto verranno rimescolati gli assetti correnti delle Società Partecipate dei comuni che attualmente gestiscono i rispettivi servizi idrici. Vi saranno acquisizioni,  fusioni ed accorpamenti e soprattutto la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione della costituenda società. Per questo motivo riteniamo indispensabile che le forze politiche rendano trasparente e comprensibile dai cittadini quanto sta accadendo. Altrettanto importante riteniamo che i media focalizzino la loro attenzione sul tema. Auspichiamo un atteggiamento di grande trasparenza da parte delle Autorità coinvolte (Ente Provincia e Comuni della provincia innanzitutto) in modo che prevalga la trasparenza delle scelte. Non dovranno esserci dubbi e sospetti di alcun genere. Le scelte dovranno avere lo scopo di tutelare gli interessi dei cittadini. Non dovranno esserci lottizzazione e scelte spartitorie  fra forze di maggioranza e di opposizione per la definizione dei membri del CdA della "Varese Acque". Dovranno prevalere competenza e interesse pubblico.

 

I Socialisti di Saronno denunciano il rischio concreto che questo approccio, se non saranno definite norme statutarie precise, possa danneggiare gli interessi dei cittadini saronnesi. Denunciano, inoltre, che tutta l’operazione, a partire dall’agosto 2011, quando fu dato mandato dal Consiglio provinciale al presidente Dario Galli di avviare l’iter per dare vita alla nuova società è stata condotta senza alcun tipo di condivisione con l’opinione pubblica. Nessuno a tutt’oggi, conosce quali siano i progetti ed i piani di investimento, i vantaggi e gli svantaggi che deriverebbero alla varie realtà cittadine dalla unificazione del servizio.

Quale sarà il destino del milione ed ottocentomila euro che Saronno ha accantonato per un’Autorità d’Ambito (ora morta e risorta come Ufficio d’Ambito) che non ha mai fornito alcun servizio al territorio?.  Come saranno utilizzati i soldi dei saronnesi? E da chi? Saranno utilizzati per migliorare la qualità dell’acqua  a Saronno o saranno dirottati verso altri interventi a vantaggio di altri bacini, elettorali e non idrografici?

I socialisti stigmatizzano l’inconsistenza delle motivazioni (urgenza) accampate dalla Provincia, che vengono dopo anni di assoluta inerzia praticata dagli stessi organismi. Sorge spontanea la domanda del perché di questo improvviso risveglio, ancor più strano nel momento in cui la stessa esistenza delle Provincie è messa in discussione. Non ultimo, ricordiamo che la stessa  legge regionale, dalla quale questo progetto trae impulso, è stata pesantemente censurata nei suoi fondamenti dalla Corte Costituzionale.

Evidenziamo, infine, che certamente la costituenda nuova società di gestione aumenterà le tariffe omogeneizzandole a quelle più elevate praticate in provincia. Ad essere penalizzati saranno i cittadini Saronnesi, che hanno le tariffe più basse della Provincia. Né questi aumenti lasceranno benefici alla città. Tutt’altro.


Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2012
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