In risposta all’intervento di Roberto Strada su Varese News.

Il sig. Strada dovrebbe sapere che, quello recentemente pubblicato dal Comune di Saronno, è un “avviso di manifestazione d’interesse” quindi non è una decisione presa ma un’esplorazione del mercato per verificare quali possibilità vi siano. Sull’edizione del 5 settembre 2011, del Sole 24 Ore, vi è un interessante articolo che analizza la possibilità di cessione del diritto di superficie, ad esempio di capannoni industriali, ad operatori del fotovoltaico per la realizzazione di impianti, restituendo un quadro chiaro e condivisibile della situazione e delle reali possibilità e opportunità d’intervento in questo campo. La nostra esplorazione nasce con un duplice obiettivo: mettere a reddito i lastrici solari disponibili e contribuire alla riduzione del gas serra mediante impianti fotovoltaici che producono energia rinnovabile eliminando la produzione di anidride carbonica.

Quindi un obiettivo economico ed uno ambientale. Il sig. Strada si chiede come mai l’investimento non venga effettuato direttamente dal Comune, magari ricorrendo a dei muti? La risposta è semplice, in parte è anche in quel “quasi” correttamente inserito nel discorso di Strada (“un mutuo per tali operazioni si pagherebbe quasi da solo”): l’accensione di un mutuo comporta che i rimborsi capitale e le quote interesse, negli anni successivi, rientrino nella spesa corrente che è già in pesante sofferenza tanto che nel 2012, molto probabilmente, dovremo tagliare cinque milioni di spesa su un bilancio complessivo di 30 milioni! Ecco il motivo per cui, piuttosto che rimanere inattivi, si sta cercando di valutare quali altre possibilità siano disponibili ed anche eventuali ipotesi innovative che possono emergere nel confronto con il mercato reale. Si chiede poi, il sig. Strada, quali saranno i vantaggi per il comune? Questo si vedrà dalle manifestazioni d’interesse che ci potranno pervenire.

A titolo di esempio possiamo dire che un investitore che realizzi gli impianti non può usufruire dello scambio in loco dell’energia prodotta e quindi questa energia potrebbe essere ceduta al Comune riducendo il costo della propria bolletta energetica. Un secondo vantaggio potrebbe consistere nell’eliminazione, per vent’anni, dei costi della manutenzione ordinaria delle coperture. Il cittadino dichiara poi che si tratta di una scelta miope poiché vincola il Comune di Saronno, per più di vent’anni, ad unico fornitore di energia elettrica. Chiaramente ha le idee un poco confuse. Il Comune può continuare a rifornirsi dell’energia elettrica dal fornitore che vuole, scelto con bando pubblico, esattamente come fa ora, ed in funzione della convenienza economica.

L’investitore che ha realizzato l’impianto è un produttore di energia, e quindi un fornitore, come un altro. La forma scelta, della “Manifestazione d’interesse” ha anche lo scopo di verificare quanto le nostre coperture siano appetibili per la realizzazione di questi impianti. Ciò dipende da diversi fattori quali la superficie, l’orientamento, un orientamento est-ovest piuttosto che sud produce minor energia, la facilità di accesso alla copertura, il tipo di copertura che influisce sui costi d’installazione, l’inclinazione della copertura stessa che influisce sull’efficienza.

Tutti questi elementi sono riportati nelle schede che abbiamo preparato in modo da permettere una manifestazione d’interesse mirata. Alla conclusione di questa fase decideremo, se lo riterremo opportuno, i passi successivi oppure il tutto terminerà qualora non vi sia interesse per il Comune. Ricordo, comunque, che se dovessimo arrivare alla decisone, ad esempio, di una cessione di diritto di superficie questa richiederà un passaggio in Consiglio Comunale, che è sovrano in merito, quindi totale trasparenza e con la più ampia possibilità di dibattito su dati reali e proposte concrete.