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Anovo in crisi, a rischio oltre 250 posti di lavoro

L’azienda di riparazioni tecnologiche fa parte di una multinazionale francese che non investirà più in Italia. I sindacati: “Situazione che sarà decisa in poche settimane”

Altri 250 lavoratori potrebbero presto rimanere senza lavoro. Questione di poche settimane, per una situazione nel Saronnese già drammatica e che si aggiunge a Ims e Anofi-Aventis. Questa volta l’azienda in questione è la Anovo Italia, che si trova a Saronno, in via Saul Banfi: 253 dipendenti che lunedì mattina, dopo aver ricevuto una comunicazione informale da parte dei sindacati che avevano incontrato venerdì la proprietà dell’azienda, hanno deciso di uscire per un’ora dalla fabbrica per protestare. Il rischio è che in poche settimane rimangano tutti a casa, dopo la dichiarazione di fallimento della proprietà.
 

La Anovo si occupa di tecnologia e riparazioni da sempre. Anovo è un gruppo francese che conta 5.400 dipendenti in tutta Europa, nella sede italiana 253. Le ultime commesse per Saronno erano da parte di Sky, per riparazioni decoder, ma l’azienda si occupa anche di riparazione di computer per Hp, riparazione cellulari e materiale tecnologico per diversi centri commerciali. Un settore che non era in crisi e la stessa Anovo Italia aveva comunque un bilancio in pareggio, come spiegano si sindacati: «Tutto sommato il gruppo ha avuto qualche calo, ma ha sempre viaggiato sulle sue gambe – spiega Valetino Ceriani della Cisl -. Discorso diverso per il gruppo francese Anovo Sa. A Luglio è stato registrato un grosso buco economico, è subentrata un’amministrazione controllata, con il curatore fallimentare che ha dato un tempo preciso perché degli acquirenti interessati facessero qualche offerta per subentrare. Nel valutare le offerte pervenute, il curatore ha preso in considerazione quella di Butler Capital che non prevedeva il salvataggio di gruppi di Italia e Svezia».

In poche parole il gruppo francese aveva dei forti debiti con la fabbrica italiana. Debiti che con il fallimento non ha più potuto pagare. «Questo ha portato a un grosso problema finanziario, con la dichiarazione di fallimento di Anovo Italia – prosegue Ceriani -, ritrovandoci così con 253 famiglie che rischiano di perdere il posto di lavoro in poche settimane».
 

La crisi del gruppo riguarda anche altri 300 lavoratori in tutta Europa, ma sparsi su diversi stabilimenti. La situazione più drammatica è proprio a Saronno. «Manca la comunicazione ufficiale da parte dell’azienda – conclude Ceriani -. Manca l’atto pratico e martedì saremo a Roma per un incontro con il Ministero economia e sviluppo. Lavoro ce n’è e i lavoratori stiamo lavorando per cercare di allungare il più possibile gli eventuali ammortizzatori sociali».
Le speranze sembrano poche, ma qualche ipotesi di salvataggio potrebbe esserci: «Lavoro nel settore c’è, anche se si stanno chiudendo piano i rubinetti per far continuare i dipendenti a lavorare. Si spera ancora di mantenere in piedi qualcosa, in fondo è un sito produttivo appetibile. Inoltre per il territorio perdere ulteriore occupazione, considerando la situazione in altre realtà, è socialmente pericoloso». 

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 21 Novembre 2011
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