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Ims, la Emi “salva” il Natale dei lavoratori

Accordo tra i sindacati e la casa discografica, tra i maggiori clienti dell’azienda: pagheranno 13esime e 14esime direttamente ai dipendenti, senza passare dalla proprietà. Venerdì tavolo in Regione per discutere del futuro dell’attività

Un boccata d’ossigeno per i 132 dipendenti della Ims di Caronno Pertusella. I sindacati hanno raggiunto un accordo con la Emi, la casa discografica prima proprietaria dell’azienda di Via Bergamo e che dopo la cessione è diventata uno dei maggiori clienti della stessa. Secondo l’accordo, che è stato firmato anche dalla proprietà e che è stato presentato martedì mattina, la Emi pagherà ai lavoratori, in diverse tranche, oltre 400mila euro, parte di quanto dovuto all’Ims per alcuni lavori che sono ancora in essere.
Infatti, i magazzini dell’azienda sono ancora pieni di materiale, cd e dvd, che fa parte di commesse della Emi. Il blocco del lavoro imposto dai dipendenti che erano senza stipendio, con la proprietà che aveva comunicato due settimane fa di non poter far fede ai pagamenti delle mensilità, aveva messo in difficoltà la casa discografica, proprio con l’avvicinarsi del periodo natalizio. Ecco, quindi, l’accordo diretto coi lavoratori.

Nei giorni scorsi, infatti, sono tornati al lavoro una quarantina di operai che avranno il compito entro 15 giorni di svuotare il magazzino e terminare le commesse della casa discografica. Secondo l’accordo la Emi pagherà i lavoratori in due tranche, una di 160mila euro che saranno ripartiti tra i 132 lavoratori. L’altra tranche due giorni prima del termine del lavoro commissionato: 243mila euro che saranno distribuiti su 122 lavoratori, perchè nel frattempo, negli ultimi giorni, dieci di loro sono stati ricollocati in un’azienda della Universal (altro cliente importante della Ims).
«Questi soldi – spiegano i sindacati provinciali rappresentati da Antornio Ferrari dei Cobas, Roberta Tolomeo della Cgil e Maurizio Manfredi della Uil – serviranno a pagare le 13esime, le 14esime, le ferie dei lavoratori. Se avanzerà qualcosa sarà scalato da quello che l’azienda ancora deve per gli stipendi di ottobre e di novembre. È la prima volta che si raggiunge un accordo di questo tipo: si salta la proprietà e si tratta coi clienti, inoltre prima vengono dati i soldi e poi si lavora. Un risultato raggiunto grazie alla lotta dei lavoratori, al presidio e al blocco che hanno imposto. Se l’azienda si trova nella condizione di presentare i libri in tribunale e dichiarare fallimento, non è colpa loro, ma forse di una cattiva gestione perchè le commesse c’erano. Se lasciamo che chiuda un’azienda di questo tipo non sappiamo proprio come potremo salvare altre aziende».

Brevissima la dichiarazione di Emi: «L’accordo raggiunto è stato possibile grazie alla professionalità e alla responsabilità delle parti, al tavolo e in particolare a fronte di pagamenti anticipati da parte di Emi riguardanti le ultime attività ancora residue inerenti l’accordo di distribuzione tra Emi e Ims scaduto lo scorso settembre».

Ora la lotta dei lavoratori non è certamente finita. Nei prossimi giorni sarà organizzato un tavolo in Regione dedicato proprio alla situazione all’Ims. «La nostra situazione è stata scorporata dal tavolo regionale sulle aziende in crisi proprio perché è stato riconosciuto che la situazione non è dovuta alla crisi – spiegano i sindacati -. Al tavolo abbiamo chiesto che fossero presenti anche i maggiori clienti dell’azienda, oltre a Emi anche Sony, Mondo, Universal, Minerva, che hanno ancora materiale nei magazzini. Aziende che rinnovando la loro fiducia, potrebbero salvare questi lavoratori e un’attività che può ancora avere un futuro».
La proprietà intanto ha detto più volte di poter dichiarare fallimento e di portare i libri contabili in tribunale. Ma i lavoratori sperano non accada. «Crediamo che un futuro per questa attività ci possa essere, il lavoro c’è – concludono -. Questo è il nostro nuovo obiettivo: non far morire la Ims». Intanto, il presidio nella maxi tenda fuori dall’azienda non sarà smantellato: «Proseguiremo fino a quando sapremo che l’azienda sopravviverà» assicurano decisi i lavoratori.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 15 Novembre 2011
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