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Catena di “compro oro” evade per 1,3 milioni di euro

La Guardia di Finanza ha scoperto una maxievasione: la società coinvolta ha sei diversi punti di acquisto tra Varese, Como e Milano e avrebbe "risparmiato" anche 450mila euro di IVA. S'indaga anche sulla provenienza dell'oro

Compra oro nel mirino della Guardia di Finanza: la fiamme gialle di Saronno hanno portato alla luce una maxi evasione, con circa 1,3 milioni di euro sottratti al fisco e IVA non versata per circa 450.000 euro. Si è scoperto anche che a fronte di tre negozi regolari, ce n’erano altri tre totalmente sconosciuti al fisco.

L’indagine è partita da uno specifico controllo avviato nei confronti di una società del settore dei compra-vendo oro, settore nei cui confronti la Guardia di finanza da tempo ha avviato specifiche attività volte a riscontrarne la corretta operatività. I finanzieri di Saronno comandati dal tenente Carlo Della Gatta hanno accertato nell’impresa, che ha sei punti vendita nelle province di Varese, Como e Milano, una significativa evasione fiscale: oltre 1,2 milioni di euro di imponibile sottratto,  violazioni all’IVA e violazioni amministrative nella tenuta del previsto registro di pubblica sicurezza. La società operava acquistando direttamente oggetti di oreficeria e gioielleria usati da privati, che rivendeva direttamente in minima parte ad altri privati e per la maggior parte ad aziende che operano nella fusione e trasformazione del metallo prezioso; le investigazione effettuate dai Finanzieri, anche attraverso la ricostruzione operata dall’analisi dei dati contabili ed extracontabili acquisiti, hanno permesso di accertare che questa ha conseguito ricavi ben superiori a quelli dichiarati, pari ad oltre un milione di euro. Le operazioni irregolari sono state effettuate mediante omissione di fatturazione e mediante il ricorso (illegittimo, secondo la Guardia di Finanza) alla normativa fiscale agevolata sui rottami d’oro.
Sono in corso, peraltro, ulteriori accertamenti al fine di individuare eventuali irregolarità connesse all’approvvigionamento dei beni usati commercializzati.
L’amministratrice della Società è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria, al Tribunale di Milano competente visto il domicilio della persona. Nel corso del controllo è emerso che la società controllava tre esercizi conosciuti (Saronno, Sesto Calende e Como), ma anche tre altri punti di compravendita che erano totalmente sconosciuti al fisco, a Pero, Milano e Legnano.

L’indagine delle fiamme gialle s’innesta sulla più ampia attività di controllo sui "compro oro", la cui diffusione è sensibilmente aumentata negli ultimi anni, anche per gli effetti della crisi economica, che ha spinto persino alcuni sindaci a "congelare" l’apertura di nuovi punti-vendita.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 14 Novembre 2011
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